“Madrid usa il terrorismo per punire chi critica”
Amnesty International punta il dito contro Madrid per uso abusivo l’utilizzo della leg i sl a z io n e anti-terrorismo: “attacco costante alla libertà di espressione in
S pa g n a”. Nel rapporto pubblicato dalla sezione spagnola “Twitta se hai coraggio”, denuncia che l’uso dell’art. 578 del Codice penale modificato nel 2015 in modo peggiorativo, ha incrementato negli ultimi due anni il numero di persone processate: una settantina in tutto, utenti delle reti sociali, rappers, burattinai, giornalisti. È toccato a Cassandra Vera, condannata a un anno di carcere per un Tweet su Carrero Blanco (capo del governo della dittatura franchista, ndr), poi assolta dal Tribunal Supremo. Al rapper mallorchino Valtònyc, con la pena a 3 anni e mezzo di prigione per le sue canzoni, con l’accusa di calunnia e ingiuria alla corona – “I borboni sono dei ladri” - e apologia di terrorismo. Al rapper catalano Pa bl o Haser, condannato a 2 anni per oltre 60 Tweet e una canzone sul re in cui i giudici hanno rinvenuto gli stessi delitti di gruppi terroristici. Già nel “Rapporto 2017/2018: La situazione dei diritti umani nel mondo”, Amnesty segnala che “sono stati ridotti in modo eccessivo il diritto alla libertà d’espressione e quello di riunione pacifica delle persone che appoggiavano l’ind ip end en za catalana. Decine di persone furono processate per ‘apologia di terrorismo’ e ‘umiliazione delle vittime’ nei social network.
E ieri, anche il Tribunale europeo dei Diritti Umani ha sentenziato che bruciare foto del re rientra nel diritto di espressione, condannando lo Stato spagnolo a risarcire Stern Taulats e Roura Capellera c he , nel 2007, a Girona, avevano bruciato immagini di Juan Carlos e consorte.