La sagra a luci rosse dell’assessore: “Avances per ottenere i permessi”
Accusato da due donne, lascia l’incarico
Per
concedere permessi avrebbe chiesto in cambio sesso. Con una serie di avances fatte via sms e WhatsApp, ma anche di persona. Di questo dovrà rispondere Filippo De Rossi, assessore al Commercio di Cittadella, 20mila anime in provincia di Padova. Nel frattempo, per togliere dall’imbarazzo la giunta del leghista Luca Pierobon, De Rossi si è dimesso. Eletto in una lista civica vicina a Forza Italia, con i suoi 35 anni era considerato l’astro nascente della politica locale. Fino a due giorni fa, quando la Guardia di finanza gli ha consegnato l’invito a comparire davanti ai pm di Padova in quanto indagato per tentata concussione.
LUI SI DICE innocente. Ma le denunce di due donne sono ritenute attendibili dagli inquirenti perché accompagnate dai messaggi ricevuti dall’ormai ex assessore e da registrazioni audio. Tutto inizia nell’autunno del
2016 quando a Cittadella si sta per organizzare la tradizionale Fiera Franca. Avere un banco in centro, dentro le mura, è fondamentale per gli affari. Ma a una commerciante di dolciumi la pratica per il permesso non va liscia come al solito. Lei va in comune a chiedere spiegazioni all’assessore e - riferisce agli investigatori - subito avverte una sensazione strana. Qualche giorno dopo – racconta alla Finanza - lui le dà appun- tamento in un parcheggio. Le dice che ci sono alcune multe a suo carico, lui ha il potere di toglierle. Favori in cambio di sesso, è l’accusa. La commerciante va dai vigili e scopre che le multe nemmeno ci sono. Respinge le avances e l’anno dopo il permesso per la fiera le viene negato del tutto. Così presenta denuncia: “Ho deciso di parlare quando ho capito che non avrei lavorato più”, mette a verbale secondo quanto riporta il Mattino di Padova.
Dalla sua testimonianza salta fuori un altro caso: una barista, che nel 2016 vorrebbe partecipare al mercatino di Natale con un chiosco di bibite. Problemi anche per lei, racconta. E di nuovo la storia delle multe. Una notte – accusa la donna - De Rossi si presenta al bar, che ha anche delle stanze come bed & breakfast. Lui chiede di ispezionarle. Quando è solo con lei prova ad abbracciarla, a baciarla. Poi ci sono i messaggi. Niente di troppo spinto, ma il loro significato per gli investigatori è inequivocabile. Pochi mesi fa accuse analoghe hanno colpito il sindaco di Piacenza, Mattia Palazzi, ma la sua accusatrice aveva alterato i messaggi. Così ora a Cittadella qualcuno che crede all’innocenza di De Rossi c’è. La prossima settimana è previsto il suo interrogatorio.