Il Fatto Quotidiano

Astensione: la maledizion­e di Navalny sullo zar

Il Cremlino promette di cacciare i diplomatic­i britannici per ricompatta­re le fila degli elettori

- » MICHELA A.G. IACCARINO

“Absoluteln­o”. Il ministro degli Esteri russo Serghey Lavrov ha usato questa parola: assolutame­nte. Mosca è pronta a espellere i diplomatic­i britannici. “Presto. Lo prometto”, ha detto ai giornalist­i, ma soprattutt­o al primo ministro britannico Theresa May. Con il caso dell’ avvelename­nto dell'ex spia del Kgb siamo “oltre la decenza elementare”.

PER LAVROV “questa storia riflette la disperazio­ne del governo britannico, che non può mantenere le promesse fatte alla popolazion­e e abbandonar­e l’Ue”. I vicini europei dovrebbero evitare “le tendenze russofobic­he americane, sanzioni e provocazio­ni” e poi, tanti auguri di buona guarigione a Serghey Skripal: “Lui e sua figlia sono vivi, spero che si riprendano e spieghino la situazione”.

Dicono al Cremlino che la “campagna anti-russa” a Londongrad è cominciata, sono “perplessi”, “mancano le prove ”, non hanno risposte alle loro richieste di collaboraz­ione dalla May, “quella che parla come una casalinga di questioni internazio­nali”, ha detto Edward Limonov. Per l'eroe e antagonist­a di se stesso del romanzo di Carrere, quella di Skripal è “una messa in scena, non lo avrebbero liberato se fosse stato pericoloso, col nervino si muore in pochi minuti, lui è ancora vivo”. Per molti a Mosca Skripal è solo quello che ha tradito dozzine di agenti russi vendendoli all'intelligen­ce britannica fino al 2004. Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale un gas nervino è stato usato su suolo europeo. “Appunto, europeo, britannico, che c’entriamo? Se sanno capire che è Novichok, hanno la formula e potevano farselo da soli” dicono alla metro Smolenskay­a. Siria, Ucraina. “Ora si è aggiunta la Britannia, è una bombardiro­vka di news, ma sempre dalle stesse parti del mondo: ovest. Qualsiasi cosa succede è sempre la Russia vynovata, colpevole. Provano ad indebolirc­i a due giorni dalle elezioni”.

Nella metro i megafoni informano: “cittadini, domenica 18 marzo si vota per scegliere il presidente, il futuro del paese”. Non è una coincidenz­a. Nello stesso giorno 4 anni fa è stata annessa la Crimea, dove Putin è andato due giorni fa. In ogni angolo di Mosca i cartelloni bianchi con la bandiera russa dicono in blu “scegliete il presidente, scegliete il futuro”.

NON DICONO chi: solo andate a votare. L'ultimo report di Amnesty è di ieri: Mosca sta “deliberata­mente” mettendo dietro le sbarre l'opposizion­e che chiede di boicottare le elezioni.

L'ultimo video del blogger dissidente Navalny è apparso a ora di pranzo: “Elettori, non mi rivolgo a voi, ma agli insegnanti, che falsifican­o i risultati delle elezioni già da molti anni. Guadagnate 250 dollari al mese, lo fate per chi vi rende poveri”. La domanda non è chi voteranno i russi, ma quanti: la vera incognita di Mosca, la preoccupaz­ione in cima alle guglie del Cremlino è l'affluenza. Il Vciom, istituto sondaggi vicino al governo, la prevede al 79,3%, ma alle ultime elezioni parlamenta­ri 2016 il record storico dell'affluenza più bassa di sempre è stato battuto: meno del 48% dei russi è andato alle urne.

Qualcuno controlla sullo smarphone le nuove contromisu­re americane appena varate a Washington. “Sto za sankzij?”, che sono le sanzioni? Mosca è stanca di sentire questa parola, ha imparato a deriderla. Alla metro Park Kultury Masha e Dyma voterebber­o Putin, “se ne avesse bisogno, se non avesse già il 70%”. Loro questo weekend però andranno nella dacia in campagna. Perché la guerra sarà pure fredda, ma Mosca lo è di più.

Grande fratello Nelle stazioni della metro dai megafoni la voce ripete: “Cittadini, scegliete il futuro”

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Il presidente Vladimir Putin e Alexei Navalny, l’oppositore estromesso dalla campagna elettorale, in piazza durante un corteo contro il governo
Ansa Avversario fantasma Il presidente Vladimir Putin e Alexei Navalny, l’oppositore estromesso dalla campagna elettorale, in piazza durante un corteo contro il governo
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