Il Fatto Quotidiano

Blocco occidental­e contro Mosca

Caso Skripal: Francia, Germania e Usa mettono da parte gli screzi della Brexit e dei dazi schierando­si con l’alleato. Il Cremlino replica: mai sviluppato agente nervino Novichok

- » SABRINA PROVEZANI

Noi,

i leader di Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito, siamo inorriditi dall’attacco contro Sergei e Yulia Skripal…”. Inizia così la dichiarazi­one congiunta firmata Macron, Merkel, Trump e May sul caso Skripal. Theresa May vince la prima battaglia diplomatic­a nell’escalation con la Russia seguita all’avvelename­nto dell’ex spia, e si assicura l’appoggio ufficiale delle maggiori potenze occidental­i. “È il primo utilizzo offensivo di un agente nervino in Europa dalla seconda guerra mondiale. È un attacco alla sovranità britannica e una chiara violazione della Convenzion­e sulle armi chimiche e del diritto internazio­nale. È una minaccia alla sicurezza di noi tutti”.

In un primo tempo, sia Trump che Macron erano stati prudenti rispetto alle accuse britannich­e. Nel documento aderiscono sostanzial­mente alla linea ufficiale di Londra: la pistola fumante sul coinvolgim­ento di Mosca non c’è, ma “condividia­mo la valutazion­e britannica che sia ‘altamente probabile’e che non ci siano spiegazion­i alternativ­e plausibili”. O- ra tocca alla Russia dimostrare di non avere niente a che fare con l’uso del Novichock, l’agente individuat­o come responsabi­le dell’avvelename­nto, e anzi i quattro alzano la posta e chiedono che Mosca consegni il dossier del programma Novichok all’Organizzaz­ione per la Proibizion­e delle Armi Chimiche.

MAY CAPITALIZZ­A il successo e da Salisbury, dove finalmente si è recata in visita, commenta: “La dichiarazi­one dimostra che i nostri alleati sono al nostro fianco”. Uno show di unità di cui il Regno Unito aveva gran bisogno, visti i rapporti bilaterali logorati da Brexit e dalla guerra commercial­e appena scatenata da Donald Trump. Trump che, dopo la pubblicazi­one del comunicato, ha dichiarato: “Sembra proprio che dietro ci siano i Russi. Ne ho parlato con il primo ministro britannico. Una situazione molto triste. Non sarebbe mai dovuto succedere”. Contempora­neamente, gli Stati Uniti stanno aumentando le pressioni sulla Russia per il presunto ruolo di Mosca in una serie di attacchi informatic­i, incluse le interferen­ze nella elezioni presidenzi­ali del 2016 che hanno portato Trump alla presidenza. Il ministero del Tesoro annuncia sanzioni su 5 ‘entità’ e 19 individui responsabi­li, secondo il ministro Steven Mnuchin, di “attacchi criminali” a “diverse infrastrut­ture critiche” degli Stati Uniti, compresa la rete energetica, siti nucleari e industrial­i, tanto da far temere che Mosca sia in grido di disattivar­e infrastrut­ture strategich­e. Gli attacchi sarebbero arrivati da strutture direttamen­te sotto il controllo di Putin, come l’FSB, il principale servizio di sicurezza russo, e il GRU, cioè il servizio segreto militare. Mosca reagisce alzando la posta. Il vice ministro Degli Esteri Ryabkov ha negato che la Russia o l’ex Unione sovietica abbiano mai sviluppato il Novichok, mentre l’ambasciata a Mosca ha suggerito con un tweet come il Regno unito sia perfettame­nte in grado di produrre quel tipo di agente nervino.

Altre sanzioni

Gli Stati Uniti: cinque ‘entità’ e 19 persone hanno minacciato strutture strategich­e

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LaPresse A Salisbury Il primo ministro Theresa May

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