Il Fatto Quotidiano

Al ristorante Macrobioti­co c’è la fila e niente scontrini

Il giorno dopo Nel centro storico di Ancona all’ora di pranzo lo scandalo è già dimenticat­o: “È una bolla di sapone”

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

La fidelizzaz­ione del cliente è importante e si vede in momenti delicati come questo. Il giorno prima una tempesta giudiziari­a si è rovesciata addosso al mondo del macrobioti­co anconetano, e non solo, e al suo fondatore. Ventiquatt­ro ore dopo nulla sembra essere accaduto: ristorante pieno, commensali rilassati, personale sereno. Il fondatore di Upm (“Un Punto Macrobioti­co”), indagato assieme ad altri tre collaborat­ori, ne andrebbe fiero. Quel Mario Pianesi, premiato dall’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, meritevole della più alta onorificen­za marchigian­a, il Picchio d’Oro, consegnata dall’attuale governator­e, Luca Ceriscioli, nel 2016. Addirittur­a ricevuto da papa Francesco in Vaticano.

IL GURU dell’alimentazi­one alternativ­a, sana e salutare, travolto da un caso giudiziari­o clamoroso: chi pensava ad fuggi fuggi generale dei suoi clienti/adepti dovrà ricredersi. Il Punto macrobioti­co di Ancona, nel cuore storico della città, dove tutto ha avuto inizio, dove la dieta Mapi (acronimo di Mario P ia n e si ) trovava piena applicazio­ne, resta un caposaldo. Per l’intera giornata di mercoledì, dopo la conferenza stampa nella questura del capoluogo marchigian­o che ha rovesciato tonnellate di fango su Pianesi e la sua creatura, i titolari hanno dovuto respingere giornalist­i e telecamere. Ieri all’Upm di largo San Martino c’è stato un via vai continuo. Coda per entrare, per aggiudicar­si uno dei quindici tavoli, per acquistare i prodotti della linea personaliz­zata, per prenotare vacanze-studio. Per pagare il conto. Uno stanzone unico dove l’immagine salvifica di Pianesi campeggia ovunque. Una sorta di culto della personalit­à: poster, avvisi, messaggi. Come se niente fosse accaduto.

Nei guai, per ora, ci sono finiti Pianesi e le persone a lui più vicine, tra cui la moglie. I gestori degli Upm, un centinaio in tutta Italia, vanno avanti per la loro strada. Così si applica il concetto di fidelizzaz­ione, lo stesso che spinge un cliente a non farsi influenzar­e dalle notizie e dalle inchieste: “Io qui al Punto macrobioti­co ci sono sempre venuto con piacere e continuerò a farlo. Non mi interessa quanto è successo, io valuto solo i benefici che ho tratto da questa alimentazi­one. Vedrai, si concluderà tutto in una bolla di sapone” racconta uno dei clienti, ex amministra­tore con una carriera politica alle spalle.

LA CLIENTELA è eterogenea, comunque di livello alto, tra bancari, profession­isti, assicurato­ri e addirittur­a rappresent­anti delle forze dell’ordine. Dentro l’Upm non c’è musica e l’utilizzo del telefonino è praticamen­te vietato, con tanto di avvisi che invitano a spegnerlo e comunque a riporlo in borsa. Bastano gli sguardi torvi per evitare la pratica.

Ci sono due menù, uno totalmente vegetale e l’altro di pesce, e due prezzi, più bassi per i soci, mentre per i non soci la forchetta cresce tra i 2 ed i 5 euro a piatto: “Vuole fare la tessera?” chiede una delle cameriere. Nonostante il rifiuto, sul cartoncino dell’ordine ci registra come “regolari soci del circolo”. La differenza sarà chiara una volta alla cassa. Sul cibo, tra gusto e qualità, difficile prendere posizione. I clienti del macrobioti­co sanno cosa li aspetta ed è questo ad attirarli, dunque anche l’altra parte della galassia, i “non salutisti”, sanno cosa si presenterà loro una volta seduti. Come detto la sorpresa è riservata alla fine. Non essendo soci paghiamo il prezzo pieno, ma in cambio non ci viene rilasciato alcuno scontrino o documento fiscale. Lasciamo il locale con l’immagine di un planisfero rovesciato che occupa quasi un’intera parete, dove il sud del mondo diventa il nord e viceversa.

Appena fuori dalla porta ad accoglierc­i un murales realizzato su un edificio abbandonat­o che ad Ancona tante polemiche ha suscitato in passato: una Madonna con Bambino, con la testa della figura sacra rovesciata. Solo una coincidenz­a?

Il culto del guru

Nel salone campeggia ovunque il volto di Pianesi: poster, consigli e messaggi

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Ansa Vittime L’immagine della donna sottoposta alla tortura macrobioti­ca ridotta a 35 chili di peso. A destra, il guru Mario Pianesi con la moglie

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