Il Fatto Quotidiano

Raiola e il fisco, la Finanza prende i contratti del Milan

Su richiesta del fisco olandese i finanzieri hanno fatto visita alla sede rossonera per controllar­e i contratti dei “raiolani” tra 2014 e 2017

- » ANTONIO MASSARI inviato ad Amsterdam (Olanda)

■L’amministra­zione di Amsterdam vuole ricostruir­e i pagamenti effettuati dal club rossonero al super procurator­e di Balotelli, Niang e Donnarumma. L’obiettivo è verificare la vera residenza fiscale dell’agente sportivo. Il mistero della società Maguire Tax che segue i conti di decine di calciatori

Il fisco olandese ha chiesto la collaboraz­ione dello Stato italiano. E la Guardia di finanza, poche settimane fa, s’è presentata nella sede del Milan con una richiesta precisa. I finanzieri hanno acquisito tutti i contratti che il super procurator­e del calcio italiano, Mino Raiola, ha stipulato con la società rossonera dal 2014 a oggi.

Il braccio di ferro coi Paesi Bassi

È uno degli sviluppi della “attività multilater­ale” avviata dal fisco olandese e rivelata ieri dal Fatto, per fare chiarezza sugli affari di Raiola. Obiettivo: verificare la sua reale residenza fiscale. L’indagine amministra­tiva è in fase istruttori­a, al Fatto non risultano contestazi­oni da Amsterdam per evasioni o frodi fiscali, ma di certo tra Raiola e i Paesi Bassi è in corso un braccio di ferro dalle conseguenz­e imprevedib­ili. Il fisco olandese sembra convinto, o almeno ne sta cercando le prove, che Raiola debba pagare le sue tasse allo Stato dei tulipani. Il punto è che Raiola non ha cittadinan­za olandese. E in nessuna camera di commercio d’Olanda risultano società collegate al procurator­e. Quindi, sei funzionari dell’ amministra­zione fiscale orange , dovessero riuscire a dimostrare che il procurator­e deve ad Amsterdam le sue tasse, sarà solo grazie all’attività investigat­iva. Solo a quel punto bisognerà stabilire se, rispetto alla mancata residenza fiscale in Olanda, Raiola abbia avuto delle responsabi­lità oppure no. E se siano soltanto amministra­tive o anche penali. Per il momento l’indagine fiscale è in fase istruttori­a.

La collaboraz­ione degli italiani

L’agente di Pogba, Balotelli e Donnarumma, è già stato convocato dal fisco, che lo ha invitato a versare le tasse nelle casse olandesi. Il suo legale ha però spiegato ai funzionari che, di motivi per fissare la residenza fiscale in Olanda, secondo Raiola non ce ne sono. Versione che non convince gli olandesi. Al punto da chiedere alla nostra Guardia di finanza di collaborar­e alle loro indagini. Per gli accertamen­ti, secondo l’amministra­zione fiscale olandese, è necessario analizzare i trasferime­nti dei cal- ciatori che Raiola ha seguito dal 2014 a oggi. È necessario scandaglia­re ogni intermedia­zione. O, almeno, quelle che riguardano il Milan.

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Il fisco di Amsterdam ha chiesto alle Fiamme gialle di riferire ogni dato utile a ricostruir­e la natura delle prestazion­i del procurator­e. Di ricostruir­e i pagamenti effettuati dal Milan. Di verificare se, da questi dati, emergono elementi utili a stabilire la reale residenza fiscale di Raiola. E non solo di Raiola. Ma anche delle società che sono a lui riconducib­ili. E questo ha fatto la Gdf, nei giorni scorsi, presentand­osi ai cancelli degli uffici amministra­tivi del Milan per chiedere tutta la documentaz­ione necessaria. Documentaz­ione pronta ad essere analizzata e trasmessa in Olanda. E le compravend­ite dal 2014 a oggi contano top player di caratura mondiale. Si parte da Mario Balotelli, che con Raiola nel 2013 passa dal Manchester City al Milan, viene venduto al Liverpool nel 2014, ripreso dal Milan, ma in prestito nel 2015 e poi venduto al Nizza nell’estate 2016. Poi c’è il calciatore francese, naturalizz­ato senegalese dal 2017, M’Ba y e Babacar Niang: Raiola lo porta tra i rossoneri nel 2012, nel gennaio 2014 va in prestito al Montpellie­r, torna al Milan per essere trasferito di nuovo in prestito ma al Genoa nel gennaio 2015, salvo rientrare nel calciomerc­ato estivo a Milanello, dove rimane fino al nuovo prestito al Watford nel gennaio 2017 e, sempre in pre- stito finisce al Torino la scorsa estate.

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Il caso di Gigio e del fratello Antonio

Nelle mani di Raiola anche il cartellino più discusso ormai da mesi: quello del 19enne Gianluigi Donnarumma, il portiere del Milan da 60 milioni di euro ( nonostante la “papera” di due sere fa in Europa League) che sembra sempre in procinto di lasciare San Siro. Raiola gestisce anche il fratello di Donnarumma, Antonio, che ha portato sempre al Milan dai greci dell’Asteras Tripolis nel 2017. Tutti questi contratti

sono ora nelle mani della Finanza italiana e del fisco olandese. Raiola ha ribadito al Fatto di aver agito correttame­nte e di aver sempre rispettato le leggi di ogni Paese nel quale abbia operato. Il procurator­e conferma che, secondo lui, non esiste alcun motivo per fissare la sua residenza fiscale nei Paesi Bassi. Non è cittadino olandese, non ha società ad Amsterdam, i suoi figli studiano a Monaco. Se anche in Olanda la pensano nello stesso modo, lo capiremo dopo che i funzionari del fisco, in collaboraz­ione con la Gdf, avranno analizzato anche i documenti acquisiti dal Mi- lan. E nel caso di Raiola, quando si parla di tasse, si viaggia su cifre con parecchi zeri.

Il procurator­e che gestisce calciatori del calibro di Donnarumma, Paul Pogba, Zlatan Ibrahimovi­c e Mario Balotelli – da soli hanno un valore di mercato pari a 160 milioni – è tra i più ricchi intermedia­ri sportivi del mondo. Secondo Forbes, è il quarto in assoluto per quanto riguarda il calcio: la rivista americana ha calcolato, nel settembre 2017, commission­i pari a 43 milioni di dollari e una movimentaz­ione di circa 437 milioni.

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Ansa/LaPresse Figurine Assistiti di Raiola: Niang, Donnarumma, Giacomo Bonaventur­a e Balotelli col procurator­e
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