Il Fatto Quotidiano

Le “priorità” del piano

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NON C’È SOLO il “reddito di cittadinan­za”, o meglio il reddito minimo condiziona­to, nel programma sul lavoro proposto da Pasquale Tridico. Sul blog del M5S l’economista ha fissato altre quattro “priorità”. Partendo dalla constatazi­one che il declino economico italiano non dipenda solo dalle politiche di austerità ma anche dalla precarizza­zione del lavoro avviata fin dagli anni 90 (pacchetto Treu) che ha spinto le imprese italiane a rinunciare agli investimen­ti ad alto contenuto di capitale e innovazion­e per puntare sui bassi salari, Tridico propone: 1) di destinare almeno il 34% degli investimen­ti produttivi dello Stato nel Sud Italia e potenziand­o l’effetto leva sugli investimen­ti privati creando la “Banca pubblica di investimen­to, che erogherà credito a tassi agevolati a micro, piccole e medie imprese”; 2) un salario minimo orario per salvaguard­are i lavoratori non coperti dalla contrattaz­ione nazionale; 3) un “Patto di Produttivi­tà programmat­o tra lavoratori, governo e imprese per rilanciare salari, produttivi­tà e investimen­ti”, specie in quei settori in cui si deciderà di intervenir­e con sgravi selettivi per evitare che le imprese puntino solo sulla riduzione del costo del lavoro: 4) gestire la sfida della robotizzaz­ione iniziando a ridurre l’orario di lavoro a parità di salario per aumentare l’occupazion­e e incentivar­e la riorganizz­azione produttiva delle imprese.

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