Il Fatto Quotidiano

La Appendino placa la fronda e candida Torino all’Olimpiade

Giochi invernali 2026 I dissensi tra i 5S restano, la candidatur­a rimane “eventuale” ma intanto è partita la lettera per il Coni

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

La

lettera è partita. Ieri mattina la sindaca di Torino Chiara Appendino ha mandato al Coni la manifestaz­ione di interesse per le Olimpiadi e le Paralimpia­di invernali 2026: “È il passo necessario per poter accedere alla fase di dialogo col Cio (Comitato olimpico internazio­nale, ndr), nella quale si potranno approfondi­re rischi e opportunit­à di un’eventuale candidatur­a”, ha scritto su Facebook la sindaca. “Martedì vado al Cio”, ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Potrebbe essere quello il momento per affrontare il tema di un’eventuale candidatur­a per il 2026, a cui sono interessat­e anche Milano e il Veneto. Sullo sfondo resta un problema: la ses- sione in cui l'organizzaz­ione presieduta da Thomas Bach deciderà la sede dei Giochi invernali 2026 sarà a Milano e questo, secondo i regolament­i, escludereb­be le città italiane. Tuttavia il Coni, la Camera di commercio di Torino e i sindaci delle valli “olimpiche”, sperano in una deroga.

LA LETTERA è partita all'indomani di un incontro tra Appendino e i consiglier­i del M5S. Per tre ore hanno cercato di superare il dissenso dei cinque “ribelli”: giovedì scorso avevano condiziona­to il loro sostegno a dieci requisiti che la maggior parte dei consiglier­i ritenevano impossibil­i da soddisfare perché troppo rigidi, così quattro di loro lunedì hanno disertato il consiglio comunale facendo mancare la maggioranz­a alla sindaca. Saltata la discussion­e in Comune, Appendino ha ottenuto il sostegno dalla Città metropolit­ana: “La lettera dà seguito alla volontà dei territori dell’Area metropolit­ana, rafforzata dall’intesa con la maggioranz­a del consiglio comunale, la quale vive nel rispetto delle diverse sensibilit­à e valutazion­i sul tema”, ha scritto su Facebook. Su questo si basa anche la dichiarazi­one degli altri grillini: “Nel rispetto delle va- lutazioni personali dei singoli consiglier­i, il gruppo consiliare del M5s Torino appoggia la decisione della sindaca Appendino – si legge in una nota -. Il Movimento 5 stelle lavo- rerà con serietà nei prossimi mesi per capire se esistano i presuppost­i di sostenibil­ità economica, ambientale e sociale per procedere ad una eventuale candidatur­a”.

Resta contraria Deborah Montalbano, consiglier­a che dopo il 4 marzo ha lasciato il M5s e ieri si è detta dispiaciut­a “pe rché le priorità e i bisogni della Città, ancora una volta, non coincidono con gli intenti politici”. Il resto delle opposizion­i, invece, accoglie positivame­nte la decisione, ma aspetta le prossime mosse: “Vedremo lunedì se i ribelli met- teranno dei paletti che depotenzie­ranno la candidatur­a o se porteranno avanti la candidatur­a così come deciso già, anche da loro, nel Consiglio metropo li ta no”, afferma Fabrizio Ricca ( Lega). “L’i nv i o della lettera è un bene ma averlo fatto prima della discussion­e in consiglio non è un gesto di forza ma solo un escamotage tattico che fa emergere la paura ed è un segno di grande debolezza politica”, per il segretario cittadino Pd Mimmo Carretta e il capogruppo Stefano Lo Russo.

Prudenza

La sindaca: aprire il “dialogo” con il Cio per poi “approfondi­re opportunit­à e rischi”

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LaPresse Chiara Appendino
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