I sommersi e i salvati del Rosatellum
Risultati ancora ufficiosi, ma i riconteggi spostano eletti in giro per l’Italia
“Una
giornata così non la auguro a nessuno, neanche a uno dei cinquestelle”. Non ha perso l’ironia Luca De Carlo, primo cittadino tra le duemila anime bellunesi di Calalzo al Cadore, che oggi parla di “batosta incredibile”. Fino a due giorni fa era convinto di aver conquistato un seggio alla Camera con Fratelli d’Italia, grazie anche al 34,95% raccolto nel suo paese, ma il riconteggio delle schede in Corte d’appello ha ribaltato tutto.
A FAR PERDERE lo scranno parlamentare a De Carlo è un micidiale effetto flipper: rispetto ai primi spogli, venerdì Fratelli d’Italia ha strappato un eletto a Forza Italia in Calabria, costringendo a rivedere la distribuzione dei resti su base nazionale. E così in Veneto è saltato il posto di De Carlo, a favore del leghista Giuseppe Paolin, a sua volta rasse- gnato, fino a qualche giorno fa, all’esclusione da Montecitorio.
“Quando è scattato il seggio in Calabria – ha scritto De Carlo su Facebook – non era chiaro se avremmo perso un posto in Veneto o in Sardegna. Alla fine è toccato a me, per colpa di uno 0,1%, circa 200 voti di differenza”. Finisce così, ancor prima di iniziare, l’avventura da parlamentare di De Carlo, che lo scorso 7 marzo aveva festeggiato la (fu) elezione affacciandosi dal balcone del municipio di Calalzo e brindando coi suoi cittadini.
Ma quello di De Carlo non è un caso isolato. Dalla chiusura delle urne sono ormai passate due settimane, eppure i riconteggi continuano, cambiando la fisionomia del Parlamento. Un’altra esclusa dell’ultima ora è Stefania Segnana, candidata leghista in Trentino Alto Adige. Anche qui domina l’effetto flipper, complice un uso allegro delle pluricandidature. Il riconteggio del Trentino ha infatti premiato M ichaela Biancofiore, che ha strappato il seggio a Segnana. La sua elezione a Trento ha fatto sì però che liberasse un posto in Emilia, dove era pluricandidata e dove adesso lascerà il seggio alla forzista Francesca Gambarini.
IN QUESTO CONTESTO po ch e centinaia di voti in una Regione possono ribaltare l’attribuzione dei seggi dall’altra parte d’Italia. La proclamazione ufficiale degli eletti tarda proprio a causa di queste variabili, ma presto le Corti d’appello e le Giunte per elezioni delle Camere dovranno anche fare i conti con diversi ricorsi. Qualche giorno fa Liberi e Uguali ha denunciato alla Corte d’appello di Napoli presunte irregolarità nei verbali di un col- legio per il Senato della Campania, dove Peppe De Cristofaro avrebbe perso il seggio in favore di un candidato di Forza Italia. Alla stessa Corte si è rivolto Ciro Salzano, candidato al Senato per la Lega Nord in Campania2, in protesta per la distribuzione dei resti nella Regione che al momento premierebbero Claudio Barbaro, un altro leghista, in Campania 1.
Problemi anche in Emilia e in Piemonte: Matteo Salvini ha annunciato ricorso per il risultato di Modena, dove la coalizione di centrodestra ha perso il seggio uninominale per soli 46 voti, mentre a Torino la dem Paola Bragantiniha incaricato il suo legale di occuparsi del suo seggio, perso per 159 voti contro Aug usta Montaruli.