“Assunto dall’armatore cui diede concessioni”
Anticorruzione Bocciato il contratto dell’ex presidente del Porto di Genova, consulente di Delrio con la Msc
Prima
era presidente del Porto di Genova. Poi consulente del ministro Graziano Delrio. Infine è diventato direttore delle relazioni istituzionali per l’Italia della Msc, colosso della navigazione che ha rapporti concessori con il porto di Genova. E non solo. Per questo l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha censurato Luigi Merlo, una delle figure più in vista nel mondo portuale italiano, a cavallo tra pubblico, privato e politica. L’Anac seguiva la questione da un anno. Erano stati acquisiti i documenti sui rapporti traMsc e il porto ligure, il più grande d’Italia. Nelle undici pagine della delibera Anac c’è un passaggio che spiega le ragioni della censura: “Vi sono stati – si legge – diversi e consistenti rapporti sia di natura autorizzativa sia concessoria” e Merlo “in qualità di presidente dell’ente ha personalmente sottoscritto numerosi di tali atti”. Secondo l’Anac, la legge dispone che i “dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autorizzativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni” non possono “svolgere nei tre anni successivi... attività lavorativa presso soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione”.
UNA DECISIONE che potrebbe avere conseguenze molto pesanti, perché in teoria – come ha anticipato il sito TheMeditelegraph – se il contratto fosse annullato Merlo rischierebbe di dover restituire quanto percepito. Per Msc potrebbe scattare il divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione per tre anni. Una bomba nel mondo portuale italiano. Anche se l’Anac ricorda che non si sa chi debba applicare la sanzione. Insomma, rischia di restare solo sulla carta. L’Autorità si riserva di “presentare un eventuale atto di segnalazione a governo e Parlamento”.
Merlo ricorrerà al Tar: “Prima di assumere l’incarico presso Msc avevo chiesto un parere legale e avevo interpellato il Ministero dei Trasporti. Fino al 2016 i contratti di dipendenti e presidenti delle autorità portuali venivano ritenuti privati. La nuova disciplina, applicata dall’Anac, è entrata in vigore quando ero già andato via. Non si può applicare in modo retroattivo”. Resta comunque la questione di opportunità: “Mi sento t ra n qu i ll o ”, ribatte Merlo, “Gli atti sono stati presi in sede di Comitato Portuale, a livello collegiale. Anzi, io ho anche revocato una concessione a Msc”.
Ma quanto percepisce Merlo per la consulenza? “Non mi sento di dirlo, riguarda una società privata”. Impossibile avere risposte da Msc: è riservato.
Merlo ha un passato da giornalista, assume poi l’incarico di assessore ai Trasporti nella passata giunta regionale ligure di centrosinistra guidata dal renziano Claudio Burlando. Di qui passa a guidare il porto di Genova (con altri incarichi tra Assoporti e anche Unicredit). Dopo le dimissioni, nel 2015, diventa consulente del ministro Graziano Delrio al ministero dei Trasporti (“Un incarico gratuito”, giura Merlo). Infine, caduto il governo Renzi, passa a Msc. Occupandosi, questo fece storcere il naso, proprio di relazioni istituzionali.
Una famiglia, la sua, che in Liguria è stata potentissima. Merlo alla guida del porto, la moglie Raffaella Paita (Pd renziana) assessore regionale e poi candidata alla presidenza della Regione. Andò diversamente: Paita a sorpresa perse contro Giovanni Toti. Alle ultime politiche, però, Paita è stata candidata e ha vinto in un collegio blindato. Voluta, si dice, da Luca Lotti.
Il mistero
Merlo rischia di restituire i soldi, la società teme sanzioni pesanti Ma non si sa chi debba punirli