La vertiginosa ascesa della ex di Salvini
L’avvocato Giulia Martinelli sarà il capo segreteria del governatore lumbard Fontana
Non è più soltanto l’ex compagna di Matteo Salvini e madre di Mirta, secondogenita di 5 anni dell’aspirante premier. Giulia Martinelli da Como, classe 1979, avvocato, ormai balla da sola. Certo in quel Carroccio che incidentalmente è il partito guidato dall’ex nonché padre di sua figlia e certo nel feudo leghista che è la Regione Lombardia dove sbarcò nel 2014 per chiamata diretta nella segreteria della leghistissima Cristina Cantù, già potente direttore generale dell’Asl milanese, assessore della Sanità prima e del Welfare poi, dirigente del Pio Albergo Trivulzio e ora eletta al Senato nelle liste salviniane.
In questi pochi anni però Martinelli si è saputa distinguere. Sia al Pirellone sia nel partito. Tanto da aver gioca- to un ruolo determinante nella campagna elettorale di Attilio Fontana, che ha portato il quasi sconosciuto ex sindaco di Varese a conquistare la presidenza della Lombardia. Così ora anche per lei arriva la più che meritata poltrona.
NELL’IMMEDIATEZZA della sbornia di voti ottenuti il 4 marzo, per Martinelli si era ipotizzata la guida di un nuovo super assessorato che unisse deleghe di casa, terzo settore e ambiti socio assistenziali vari. Lo aveva immaginato proprio lei, disegnato in base alle proprie competenze. Ma nella fase di spartizione tra alleati, passata l’ubriacatura, Forza Italia ha posto un veto, ritenendo esagerato l’incarico. Così si è ripiegato sulla nomina di Martinelli a capo della segreteria di Fontana.
Le formalità non sono an- cora terminate – deve prima deve insediarsi la presidenza – ma l’ex signora Salvini sta accompagnando a ogni incontro istituzionale il neo governatore lombardo e ormai l’investitura è data per acquisita, nonostante gli alleati forzisti abbiano ancora da bofonchiare. Lei, giustamente, ritiene più che lecito l’incarico da quasi 100 mila euro annui, rispetto ai 70 mila del precedente. E, rivendicando le proprie inequivocabili capacità professionali, nega con forza che la sua repentina e irresistibile ascesa sia dovuta al ruolo dell’ex compagno, per caso capo indiscusso del partito alla guida della Regione dal 2013 e per i prossimi cinque anni.
Del resto, a guardar bene, Martinelli più che con Salvini ha ormai interessi e rapporti più solidi e profondi con altri leghisti. Se del governatore Attilio Fontana sarà capo segreteria ed è legatissima a Cristina Cantù, Martinelli dal lontano 2010 detiene il 10% della Brando srl, società proprietaria di numerosi bar e ristoranti, insieme a ben tre esponenti del Carroccio: Eugenio Zoffili, Fabrizio Cecchetti e Gian- marco Senna. Zoffili, coordinatore sia federale sia lombardo del movimento giovani padani, come Martinelli nel 2014 era sbarcato in Regione per chiamata diretta alla dirigenza dello staff dell’assessore Simona Bordonali e adesso, insieme alla sua ex capa Bordonali, è stato eletto a Montecitorio. Idem Cecchetti, anche lui approdato alla Camera dopo essere stato, da pretoriano salviniano sul territorio, vice presidente della Regione e coordinatore provinciale del Carroccio.
Infine Senna, socio di maggioranza della Brando. Personaggio quanto mai distante dai canoni leghisti ep- pure candidato capolista del partito al Pirellone.
Senna, 47 anni, vive sopra il Blue Note all’Isola, il quartiere radical chic e b ohé mien di Milano, insieme alla sua compagna, una giovane ecuadoregna, e adora la sua Harley Davidson con sella pitonata.
Per ufficializzare la sua candidatura ha organizzato una festa al Jazz Café in Corso Sempione, storico ritrovo dei giovani socialisti della Milano da bere. Amicissimo di Salvini e di Martinelli pure socio nonché, ora, collega in Lombardia. Affari e politica, si sa, legano più dei sentimenti.
Affari e politica La legale è socia di tre leghisti (Zoffili, Cecchetti e Senna) nella Brando Srl, proprietaria di bar e ristoranti