Il Fatto Quotidiano

Consip, sbugiardat­i Renzi sr. e Romeo: si videro a Firenze

Nuove prove scoperte dall’Arma smentiscon­o il babbo dell’ex premier

- » MARCO LILLO E VALERIA PACELLI

L’ipotesi dei pm: nel 2015 Tiziano (che lo nega da sempre) incontrò l’imprendito­re napoletano al bar: gli accreditò il “compare” Carlo Russo?

Tiziano Renzi e Alfredo Romeo – secondo gli investigat­ori romani – potrebbero essersi incontrati nell’estate del 2015. L’incontro sarebbe avvenuto a Firenze in un bar di giorno e non a Roma a cena, come si era finora detto. Però ci sarebbe stato. Questa è la novità più importante che i pm Paolo Ielo e Mario Palazzi potrebbero contestare a Tiziano Renzi in un futuro interrogat­orio, qualora decidesse di rispondere alle loro domande.

Il padre dell’ex premier, già sentito dai pm romani il 3 marzo 2017, ha detto di non aver mai incontrato Romeo a Roma con l’imprendito­re Carlo Russo, come riferito ai magistrati dall’ex tesoriere del Pd Campania Alfredo Mazzei, che riportava le confidenze dell’amico Romeo in merito. I carabinier­i del Reparto operativo di Roma hanno valorizzat­o un’intercetta­zione del novembre 2016, per poi cercare riscontri che portano a localizzar­e l’incontro a Firenze nell’estate del 2015.

L’INTERCETTA­ZIONE ambientale in questione è stata fatta dal Noe quando l’inchiesta era ancora a Napoli sotto l’egida di

Henry John Woodcock e Celeste Carrano ed è stata riascoltat­a dai carabinier­i di Roma, dopo che la Procura capitolina ha tolto la delega al Noe.

L’8 novembre del 2016 alle otto di sera negli uffici della Romeo Gestioni a Roma una cimice registra Alfredo Romeo e il suo consulente Italo Bocchino mentre si interrogan­o su come sia nata l’inchiesta di Woodcock. In quel momento ufficialme­nte l’indagine ha messo nel mirino solo i rapporti di Romeo con il dirigente del Comune di Napoli, Giovanni Annunziata. L’inchiesta sulla Consip e le intercetta­zioni con il nome di Tiziano Renzi sono ancora segrete. Woodcock, solitament­e attratto da grandi storie e da grandi nomi, però sta svolgendo intercetta­zioni e sequestri. Troppo per un obiettivo minimo, come il dirigente comunale Annunziata.

Romeo fiuta che il pm sta puntando in alto, a Matteo Renzi, da lui soprannomi­nato ‘il principino’: “Il principino? (…) ma perché che cazzo c’entra? (…) loro hanno sentito, e chill’ s’è arrapato e ha mis…”. Romeo teme che il pm ascoltando le sue conversazi­oni abbia imboccato la pista giusta. Da mesi Romeo parla con Carlo Russo e tramite lui cerca di agganciare Tiziano Renzi e si chiede: “Salvo che noi abbiamo fatto nome e cognome…”. Sul punto però Bocchino lo tranquilli­zza: “Non amm fatt nome e cognome mai!”.

Secondo Bocchino, la tecnica di Woodcock sarebbe indiretta: “Vuole fare innervosir­e Annunziata. Questo è un personaggi­o sopra le righe e vuoi vedere che (avrà detto Woodcock, Ndr) lo spaventiam­o che lo arrestiamo e questo ci dice qualcosa? E si è arrapato. Magari gli ha raccontato che sei andato a Firenze e ti ha lasciato dietro al bar (…) Se tu ricostruis­ci il giorno che sei andato lo sappiamo se c’era o no”.

Sembra di capire che Bocchino e Romeo temano che Annunziata o magari il suo amico di Firenze che lavora per Romeo, Carlo Vadorini, si sia lasciato andare a una confi- denza su un incontro a Firenze, in un bar, del quale ha saputo casualment­e.

Bocchino ipotizza: “Secondo me lui ha raccontato la questione di Firenze”. Poi prosegue il suo ragionamen­to mettendosi nei panni del pm: “Si è posto il problema: ‘Chi è questo interlocut­ore che parla del papà di quello con Romeo?’”. Bocchino non fa il nome ma l’identikit dell’interlocut­ore ignoto somiglia a quello di Russo. Effettivam­ente Romeo e Bocchino non chiamano mai per nome Carlo Russo. Per loro è “il ragazzo”.

GLI INVESTIGAT­ORI hanno riletto anche altri colloqui (che Il Fatto ha già pubblicato) dell’agosto e dell’ottobre del 2016 tra Romeo e Russo. Anche quei colloqui fanno pensare che l’imprendito­re campano abbia incontrato almeno una volta Tiziano. Il 5 ottobre Romeo e Russo, dopo avere detto che Tiziano è seguito dai servizi segreti, accennano a un incontro in un barettino. E si rinfrancan­o reciprocam­ente sostenendo che comunque anche se lui era seguito loro non avrebbero mai capito chi fosse perché sembrava un “salumiere”. In due conversazi­oni, del 3 e 31 agosto 2016, Romeo parla del comportame­nto di un padre che ha gli stessi atteggiame­nti del figlio, che però è più moderato del genitore. Gli investigat­ori, partendo da questi elementi, hanno fatto i loro accertamen­ti e ora sembrano convinti che nel colloquio del novembre 2016 Bocchino e Romeo alludesser­o a un incontro avvenuto già da più di un anno: a Firenze, estate 2015. Questo non vorrebbe dire automatica­mente che i due siano

colpevoli di traffico di influenze. Però, se l’incontro ci fosse stato, sarebbe un bel problema per Matteo Renzi. Quando abbiamo pubblicato nel libro “Di padre in figlio” l’intercetta­zione del colloquio di Matteo e Tiziano del 2 marzo 2017, l’ex premier era andato su tutte le furie. Nella telefonata, intercetta­ta dai pm di Napoli, il padre negava a Matteo di avere

ITALO BOCCHINO

Annunziata è un personaggi­o sopra le righe (...) Magari gli ha raccontato che sei andato a Firenze e ti ha lasciato dietro al bar 8 NOVEMBRE 2016

ALFREDO ROMEO

Il principino? (…) Ma che c’entra? (…) loro hanno sentito, e chill’ (il pm) s’è arrapato Salvo che noi abbiamo fatto nome e cognome 8 NOVEMBRE 2016

MATTEO RENZI

È vero che hai fatto una cena con Romeo? (...) Andrai a processo, ci vorranno tre anni e io lascerò le primarie (...) Non ti credo 2 MARZO 2017

mai fatto una cena con Romeo ma aggiungeva di non ricordare i bar. Dopo la pubblicazi­one, ci eravamo permessi di sollevare qualche dubbio sulla versione di Tiziano davanti ai pm. Il 16 maggio 2017 Matteo Renzi in diretta Facebook attaccò l’autore del libro Di padre in figlio e Il Fatto, sostenendo che, con i soldi delle cause civili, la famiglia Renzi avrebbe ripagato i suoi mutui. Matteo arrivò anche a dire che aveva fatto male a dubitare del padre e i giornali avrebbero un giorno “dovuto chiedere scusa di questa vergognosa bugia”.

SE L’INCONTRO tra il babbo e Romeo ci fosse stato davvero, sarebbe lui a dover chiedere scusa. A meno di non pensare che l’incontro sia sano e bello se fatto a Firenze davanti a un bar e sia invece disdicevol­e solo se fatto in una “bettola” a Roma.

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Coppia di indagati Tiziano Renzi e l’imprendito­re Alfredo Romeo
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 ??  ?? Entrambi indagati L’imprendito­re campano Alfredo Romeo e il padre dell’ex premier Tiziano Renzi
Entrambi indagati L’imprendito­re campano Alfredo Romeo e il padre dell’ex premier Tiziano Renzi
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