“Governo con B. mai. A noi la vicepresidenza in Lazio”
Mette un paletto: “Non andremo mai al governo con Berlusconi, non abbiamo nulla in comune”. Ma non vuole scegliere tra Pd e M5S: “Si lavorerà sulle proposte, e vedremo chi ci sta”. Però ammette che votare Casellati come presidente del Senato è stato amaro: “Abbiamo dovuto votarla perché quello era il nome del centrodestra: è una colonnella di Berlusconi, ma era il dazio imposto dai numeri parlamentari per avere alla Camera un uomo del valore di Roberto Fico”. Roberta Lombardi, capogruppo dei 5Stelle in Regione Lazio, guarda da fuori il debutto del nuovo Parlamento. “Da prima capogruppo del M5S alla Camera, certe scene mi trasmettono un senso di deja vu”.
Dicono tutti che ormai è quasi fatta per un governo tra voi e la Lega. Lei è favorevole? Il M5S sta procedendo passo dopo passo. Dopo aver nominato i presidenti delle Camere in tempi anche ristretti, facendo risparmiare i cittadini, ora si tratterà di trovare figure adeguate per le vicepresidenze e gli altri ruoli. Poi ci potremo confrontare con tutte le altre forze sui programmi, per un governo.
Matteo Salvini spinge per un accordo tra M5S e tutto il centrodestra: Berlusconi compreso.
Berlusconi mai. Non è possibile interloquire con lui, e infatti non lo abbiamo fatto. C’è un leader del centrodestra, Salvini, e parliamo con lui. Intanto però Casellati è presidente del Senato. Non è un po’ amareggiata?
È una berlusconiana di ferro, che ha condiviso tutte le sue posizioni sulla giustizia, a cominciare dal lodo Alfano. Però è difficile trovare uno di Forza Italia che non le abbia condivise. Tra i berlusconiani le storie personale sono quelle. Ma siamo riusciti a evitare che la presidenza andasse a un condannato. E l’elezione di Roberto è una grande vittoria politica.
Nelle ultime dichiarazioni di Di Maio sui punti di programma è scomparso il reddito di cittadinanza. Lo state sacrificando per l’alleanza con la Lega?
Assolutamente no. Il reddito lo faremo, perché lo dobbiamo fare. È l’unica manovra economica con cui rilanciare davvero i consumi e i servizi. E ormai ne parlano tutti, perché l’abbiamo imposto come tema nell’agenda politica.
Salvini ha invocato più poteri per la città di Roma, e la sindaca Raggi ha definito le sue parole “condivisibili”. Siamo ai segnali incrociati?
Il significato delle frasi di Salvini va chiesto a lui. Però sono lieta che si sia reso conto della specificità di Roma.
E lei in Regione che risultati intende ottenere? Zingaretti è uscito dal voto senza una maggioranza (lui e gli alleati hanno 25 seggi, l’opposizione 26, ndr). Noi siamo 10 in Consiglio, e abbiamo una straordinaria possibilità di spingere il governatore e i suoi a lavorare su temi condivisi. Quali? In campagna elettorale lei è stata durissima con Zingaretti.
Si può lavorare in modo asettico sui temi. Se si confrontano i programmi punti in comune se ne trovano. Il problema è realizzarli: lui non lo ha mai fatto.
Vi accusano di inciucio, ossia di volerlo tenere in piedi in cambio di posti. Per esempio, di una vicepresidenza. In tutte le istituzioni europee gli organi delle assemblee legislative vengono attribuiti alle forze politiche in base al consenso elettorale di ognuna. Mi aspetto una vicepresidenza in Consiglio per il M5S, perché non hanno i numeri per spadroneggiare. Se vogliono sopravvivere, ci devono ascoltare.
La vuole per sé?
Per quel ruolo abbiamo designato Devid Porrello. Zingaretti ventila di candidarsi come segretario dem. Il Lazio potrebbe diventare il laboratorio di un’intesa tra voi e Pd a livello nazionale. Non è un laboratorio, ma un luogo dove discutere di cose da fare, come dovrebbe avvenire anche nella democrazia parlamentare. Per esempio, di un piano per i rifiuti zero. Su questo punto Zingaretti ha aperto davanti ai giornalisti. Lo faccia anche in Consiglio.
Casellati è una colonnella di Berlusconi, ma in FI le storie sono quelle Votarla era il dazio per eleggere Fico