“Rapporti con i clan e appalti truccati”: imprenditori arrestati
▶MILIONI DI EURO
di lavori pubblici mai eseguiti, riciclati in imprese toscane e campane al servizio dei clan della Camorra. È quanto emerge dall’inchiesta “Ghost tender” della Guardia di finanza di Lucca, che ha portato a cinque arresti, 50 perquisizioni e a sequestri per circa 6 milioni di euro nei confronti di 30 aziende e di imprenditori contigui al clan dei casalesi. Fulcro del gruppo erano tre im- prenditori edili residenti tra Lucca a Caserta. Secondo l’accusa, attraverso turbative d’asta attuate con “accordi di cartello”, le imprese si sono aggiudicate oltre 50 commesse per lavori “di somma urgenza”, banditi per importi al di sotto di valori soglia oltre i quali sarebbe stato necessario imbastire gara di appalto. In questo modo l’invito a partecipare veniva effettuato a imprese riconducibili al gruppo criminale, che a turno si aggiudicavano i lavori. Lavori che, pur risultando attestati come avvenuti, in gran parte non venivano eseguiti e i soldi erano così riciclati in attività immobiliari. Ad alcuni tra gli arrestati è stata contestata l’aggravante di aver agevolato la cosca mafiosa dei casalesi di Michele Zagaria: i tre imprenditori, secondo gli inquirenti, si potevano considerare “a disposizione del clan”.