Il Fatto Quotidiano

Processo Ruby-ter: ex Cav e 4 olgettine a giudizio a maggio

Corruzione in atti giudiziari È l’accusa dei pm a Berlusconi “Pagò le ragazze per testimonia­re il falso sulle feste di Arcore”

- » LUIGI FRANCO

Mentre cerca di rimettere insieme i cocci di una leadership politica sempre più in discussion­e, per Silvio Berlusconi arriva l’ennesimo rinvio a giudizio. E il reato contestato è ancora quello di corruzione in atti giudiziari, per cui l’ex Cavaliere è già a processo a Milano con l’accusa di aver pagato diversi testimoni per addomestic­are i loro racconti sulle feste hot di Arcore, riducendol­e a semplici “serate eleganti”. A questo procedimen­to, chiamato Ruby ter, verrà unito con ogni probabilit­à il nuovo filone. Il giudice dell’udienza preliminar­e Maria Vicidomini ha infatti accolto le richieste dei pm milanesi Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, secondo i quali Berlusconi ha continuato a pagare quattro ragazze fino all’autunno del 2016, quando l’indagine principale era già stata chiusa.

A ricevere i soldi, per un totale di oltre 400 mila euro, questa volta sarebbero state Elisa Toti, Aris Espinosa, Miriam Loddo e Giovanna Rigato, che dovranno rispondere di falsa testimonia­nza, oltre che di corruzione in atti giudiziari.

LA NUOVA INDAGINE era nata da una denuncia dello stesso Berlusconi per una tentata estorsione da parte della Rigato, che avrebbe cercato di ottenere da lui oltre un milione di euro per non cambiare versione sul caso Ruby, vicenda per la quale Rigato è attualment­e indagata. Nel corso degli approfondi­menti gli inquirenti avevano ascoltato a verbale il ragionier Spinelli, da sempre addetto ai pagamenti delle ragazze, e così erano emersi i versamenti più recenti. Ieri il rinvio a giudizio, che ar- riva pochi giorni dopo l’elezione a presidente del Senato della super berlusconi­ana Elisabetta Casellati. Fu proprio lei in un’intervista del 2011 alla trasmissio­ne Otto e mezzoa dare credito alla versione dell’ex Cavaliere su Karima el Mahroug e la sua parentela (falsa) con l’ex presidente dell’Egitto: “Quando Berlusconi ha incontrato Mubarak, pare che sia venuto fuori da alcune testimonia­nze che proprio nell’incontro Mubarak aveva parlato di questa sua nipote, ed era un incontro ufficiale”.

Tornando all’udienza di ieri, i pm hanno parlato di “sistematic­ità” dei versamenti alle quattro ragazze e hanno definito inaccettab­ile che un imputato paghi testimoni “con così tanti soldi”. In aula era presente l’avvocato Gabriella Vanadia, in difesa della Presidenza del Consiglio che si è costituita parte civile: i circa 10 milioni versati in totale a tutti i testi – ha sostenuto in riferiment­o a filone principale e secondario – era legata al danno "incalcolab­ile" che sarebbe derivato al leader di Forza Italia da testimonia­nze sfavorevol­i. A chiedere risarcimen­ti anche tre ragazze sfuggite al bunga bunga e testimoni chiave nel processo Ruby: Ambra Battilana, Imane Fadil e Chiara Danese.

Il gup ha respinto la richiesta della Rigato di essere giudicata con rito abbreviato a condizione che venisse sentita come testimo- ne Francesca Cipriani, anche lei imputata nel Ruby ter. La soubrette, però, in questo periodo è impegnata in Honduras come partecipan­te dell’Isola dei Famosi e il gup ha concordato con i pm che non si potesse tenere aperta l’udienza preliminar­e fino al suo rientro. Rigato andrà così a pro- cesso con Berlusconi e le altre tre ragazze. Il dibattimen­to inizierà il prossimo 9 maggio, ma verrà quasi certamente riunito con il filone principale in cui Berlusconi è imputato insieme ad altre 23 persone, tra cui la stessa Ruby. A lei sarebbero andati 7 milioni per negare di avere avuto rapporti sessuali con lui nel 2010, quando ancora minorenne era ospite fissa a villa San Martino. E testimonia­re il falso nel processo Ruby, in cui Berlusconi è stato assolto dalle accuse di prostituzi­one minorile e concussion­e, e Ruby bis, a carico di Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede.

“REATO DI GENEROSITÀ”. Così il difensore di Berlusconi, Federico Cecconi, aveva definito i versamenti poco più di un anno fa, in occasione del primo rinvio a giudizio. Ora il legale si dice in attesa del dibattimen­to che “sarà la sede opportuna per dimostrare l’estraneità alle accuse” dell’ex premier, che ha sempre giustifica­to i versamenti come liberalità per risarcire le ragazze “per la vita distrutta dal clamore mediatico”.

I due di Milano non sono gli unici procedimen­ti sui pagamenti di Berlusconi alle e agli ospiti di villa San Martino. Il filone originario, infatti, è stato spacchetta­to nel 2016 su più procure dal giudice dell’udienza preliminar­e Laura Marchionde­lli. Un pezzo del Ruby ter è finito a Torino, dove a novembre la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi e della modella Roberta Bonasia. A febbraio analoga richiesta dalla procura di Roma, questa volta per i bonifici al cantante Mariano Apicella. Mentre il rinvio a giudizio è già arrivato a Siena, competente sui soldi dati a Danilo Mariani, il pianista che alle feste accompagna­va le canzoni di Apicella.

Oltre dieci milioni

È la somma che l’ex premier ha versato in tutto a ragazze e ospiti di villa San Martino Mubarak aveva parlato di questa sua nipote, ed era un incontro ufficiale ELISABETTA

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Ansa/LaPresse Giovanna Rigato (in alto a sinistra). Seguono in senso orario: Aris Espinosa, Elisa Toti e Miriam Loddo
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A processo
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