Fb controlla pure le nostre chiamate: come difenderci
Utente mostra i tabulati ricevuti dal social network: ora, destinatari, mittenti e durata
Potreste
non saperlo o esservene dimenticati: Facebook raccoglie anche i registri delle telefonate e degli sms del vostro smartphone Android se in qualche modo gli avete dato il permesso o se avete una particolare versione dell’applicazione. A sottolinearlo prima di tutti è Arstechnica, un sito che si occupa di tecnologia e di cui si è tornato a parlare ieri, proprio mentre Facebook arrivava a perdere anche il 6% in Borsa e mentre l’avvio di un’indagine dell’antitrust americana rischia di far pagare a Zuckerberg fino a 40 mila dollari per ogni utente la cui privacy è stata violata dal datagate che ha coinvolto Cambridge Analytica.
IL RACCONTO di Arstechnica parte dalla Nuova Zelanda. Un utente, Dylan McKay, decide di scaricare da Facebook l’ar- chivio di tutti i suoi dati presenti sul social network e quindi conservati nei server della piattaforma. Possono farlo tutti: basta accedere alla sezione Impostazioni del proprio profilo e selezionare la voce “Scarica una copia dei tuoi dati di Facebook”.
Dentro c’è tutta la propria vita social, dalle foto ai video, i commenti, le preferenze e gli inserzionisti con cui abbiamo interagito. McKay si accorge (e lo pubblica su Twitter) che tra i documenti ci sono anche tabulati delle sue telefonate e dei suoi sms. Destinatario, mittente, orario, durata. Tutto schedato. Sono i cosiddetti metadati ( non c’è quindi il contenuto). Il sito ri- ceve altre segnalazioni simili e il giornalista Sean Gallagher effettua una verifica anche sui suoi dati d’archivio. Contatta un portavoce di Facebook: spiega che il caricamento dei contatti è facoltativo e richiede esplicitamente l’autorizzazione. E che gli utenti possono eliminarli utilizzando uno strumento accessibile tramite browser web (quindi non tramite la app). Ma perché Facebook ha preso questi numeri? La spiegazione del social è che servono a suggerire meglio gli amici con cui connettersi. “La registrazione della cronologia delle chiamate e dei testi è una funzione di attivazione per le persone che utilizzano Messenger o Face- book Lite su Android. Le persone hanno espressamente accettato di usare questa funzione. Può essere disattivato nelle impostazioni per Facebook”. Viene definita “opt -in”, termine usato per indicare le funzioni che si possono attivare e disattivare. Oggi, quando un utente Android ( il problema non c’è per il sistema Ios della Apple) scarica l’ultima versione di Messenger oppure Facebook Lite, la versione più leg- gera del social, gli viene chiesto di poter accedere ai registri. Si può accettare o rifiutare.
IL PROBLEMA, racconta Gallagher, sarebbe che per un periodo la funzione sarebbe stata implicitamente attiva già solo all’atto dell’installazione, pur potendola disattivare in seguito. “Mentre la raccolta dei dati era tecnicamente opt-in – spiega il giornalista di Ars Te- c hn ic a – in entrambi i casi (quelli relativi alla sua esperienza, ndr) l’opt- in era la modalità di installazione per l’applicazione, non una notifica separata dalla raccolta dei dati. Facebook ha iniziato esplicitamente a chiedere agli utenti di poter accedere agli sms dopo essere stato pubblicamente svergognato nel 2016 per il modo in cui gestiva l’opt- in per i servizi sms. Quel messaggio non menzionava nulla sul mantenimento di sms e dati di chiamata, ma invece offriva un pulsante Ok per autorizzare la raccolta di ‘tutti i tuoi messaggi sms in un unico posto”. Facebook afferma che l’azienda mantiene i dati protetti e non li vende a terzi. Ma il post non affronta il motivo per cui sarebbe necessario non solo il numero di contatti da telefonate e messaggi, ma la data, l’ora e la durata di tali chiamate per anni.
La replica “Dagli smartphone prendiamo solo dati autorizzati: chiediamo il permesso”