Fukushima, arrivano gli zombie
Nissan apre una fabbrica di batterie
In una città che sembra il set naturale per l’ennesima serie sui morti viventi sopravvissuti a un disastro nucleare, 4R Energy Corp, joint venture tra Nissan e Sumitomo Corp, ha pensato di aprire una fabbrica per rivitalizzare batterie per auto elettriche. Un progetto descritto come unico al mondo.
Namie si trova a pochi chilometri da Fukushima, la stessa località che l’11 marzo 2011, a causa di un terremoto di magnitudo 9 al largo di Sendai, vide la sua centrale nucleare talmente danneggiata dallo tsunami da causare il disastro peggiore dopo quello di Chernobyl (il 26 aprile 1986 in Ucraina, 5 milioni e mezzo di persone contaminate da sostanze come uranio, plutonio e cesio-137).
Il governo del premier Shinzo Abe vuole riportare la vita a Namie che fino a poco tempo fa era dichiarata “zona proibita” per chè contaminata e l'apertura della fabbrica che tratterà le batterie esauste è un primo passo. Per alcuni, avventato.
Greenpeace sostiene che vi siano “livelli di radiazione troppo alti per consentire un ritorno sicuro” degli abitanti, ma Eiji Makino, capo della corporation ribatte: “A Parigi l'Avenue des Champs-Elysees mostra livelli due volte più alti”. Gli ambientalisti sono poco convinti e con loro gli ex residenti: Namie aveva 22 mila abitanti, ora solo 500 ed una concentrazione di strade vuote, carcasse di vetture, abitazioni- fantasma e cumuli di detriti. Chi ha trovato una alternativa non è più tornato. Ora arriva la Nissan con una idea per risolvere una esigenza commerciale: dare alle costose batterie per veicoli elettrici (EV) una nuova prospettiva di utilizzo anche dopo che abbiano superato il massimo delle prestazioni; perchè se il futuro della mobilità apparterrà ai veicoli elettrici, è pur vero che le case automobilistiche devono trovare un modo per rende- re più economiche le loro auto; uno dei modi è proprio abbattere i costi delle batterie che possono rappresentare fino a un quinto del costo di un'auto perchè realizzate con materiali molto costosi tra cui cobalto e ni- chel.
La 4R Energy Corp intende ottenere nuove batterie analizzando in quelle usate ciascuno dei 48 moduli; i meno degradati saranno riassemblati per fornire batterie sostitutive per la prima generazione del modello Leaf (2010); prezzo di mercato delle nuove batterie 2.290 dollari, la metà di quelle attuali.
QUALE SARÀ IL PREZZOper la salute degli operai, è tutto da vedere; il governo alla riapertura di Namie ci crede tanto da aver concesso alla corporation un cospicuo finanziamento - più della metà del costo del progetto - e il ministro Masayoshi Hoshi- no si è mostrato entusiasta: “Dopo sette anni, l'ordine di evacuazione è stato revocato nel marzo 2 01 7 ”. La fabbrica che ha aperto all'inizio di questa settimana è ancora semivuota e vi lavorano solo una decina di operai; quello che rischia di essere un buco nell'acqua è il piano del ministro Hoshino e del sindaco Tamotsu Baba, di riportare gli abitanti di Namie nelle loro case. Hoshino la vede così: “Abbiamo bisogno di infra- strutture, posti di lavoro, scuole” e la struttura “all'avanguardia” per riciclare le batterie elettriche è un passo importante. La produzione dovrebbe iniziare a maggio; la Nissan - che spera di attirare l’a ttenzione di altri investitori - vuole moltiplicare per sei le vendite annuali di auto elettriche, entro il 2023. La corporation sogna già uno stabilimento con mille dipendenti. Vivi o zombie?
L’affare Il marchio vuole abbattere il costo delle batterie per auto elettriche riciclandole: il governo finanzia