Bonus mamma Altro che umanitarismo, i giudici tutelano la legge e i diritti sociali
È NOTIZIA DI IERI che la Corte d’appello di Milano ha approvato il bonus mamma di 800 euro anche per le madri straniere con permesso di soggiorno anche solo temporaneo. Se fossimo il Bahrein, il sultanato dell’Oman, o il Lussemburgo, che galleggiano notoriamente sui soldi per motivi petroliferi e fiscali, non ci troverei nulla di negativo, anche perché in certi sultanati non si pagano neppure le tasse in quanto il sultano non ne ha neppure bisogno. Ma sinceramente con la situazione italiana attuale, con esodati senza salvaguardia, pensionati senza pensione, disoccupati senza lavoro, terremotati senza casa, studenti senza scuole, malati senza ospedali, una notizia del genere non solo non fa bene all’economia e alla politica italiane, ma fa pure supporre di notevoli problemi neurologici dei preclari giureconsulti che hanno fatto questa straordinaria pensata. Non bastavano la corruzione e le tangenti, come diceva una volta la pubblicità: “Cirio regala”. Se queste persone decidono dei nostri soldi in questo modo, al di là di ogni umanitarismo di facciata, credo che Lega e M5S alle prossime elezioni non faticheranno ad avere il 100% e magari riformeranno anche i preclari giudici, mandandoli ai giardinetti ENRICO COSTANTINI GENTILE COSTANTINI, prima che nel merito, la sua argomentazione è viziata all’origine. La Corte d’appello ha confermato la sentenza di primo grado del tribunale che impedisce all’Inps di negare il bonus mamma alle straniere presenti in Italia senza permesso di soggiorno di lunga durata. La sentenza dice una cosa semplice: la legge non conferiva all’Inps alcun potere di restringere con una circolare il numero di beneficiari, che sono tutte le mamme regolarmente residenti in Italia, indipendentemente dal titolo di soggiorno. I giudici non c’entrano, se la prenda con la legge (o la nostra Costituzione). E lasci perdere i sultanati. L’Inps ha commesso una “discriminazione collettiva fondata sulla nazionalità” ponendosi al di sopra della legge. Quanto al “regalo” di cui lei parla, sappia che è a monte, perché la legge del governo Renzi non pone un tetto di reddito per beneficiare della misura, che così va a tutte le neo mamme, povere o ricche che siano. Altro che umanitarismo di facciata. Il costo per adeguarsi alla sentenza, stimato dall’Inps, è di 18 milioni, una cifra irrisoria a fronte delle problematiche che lei cita, dagli esodati ai terremotati. Discutere del tema immigrazione anche sul piano della capacità dello Stato di fronteggiarne i costi non giustifica la violazione dei diritti sociali. Sicuro che sia questo il programma di 5Stelle e Lega? CARLO DI FOGGIA