Il Fatto Quotidiano

I dem hanno perso l’identità e ora rischiano di sparire

- TOMMASO MERLO

Il Pd potrebbe estinguers­i come tanti altri partiti in passato. Diventare uno zero virgola qualcosa o perire per sempre. Una bella notizia per la nostra democrazia. Una comunità nazionale è in continua evoluzione e con essa i suoi problemi e le sue paure, i partiti che non reggono il passo coi tempi, è giusto che vengano cestinati a favore di movimenti capaci di comprender­e la realtà e proporre risposte credibili. Il cuore di una democrazia è il popolo e le sue idee, non presunti contenitor­i e tanto meno i loro capi. Un partito sordo e cieco non serve a nulla. Diventa solo un cartello di persone che vogliono comandare. Proprio come il Pd che prima ha tradito quello che restava del centrosini­stra inciuciand­o con Berlusconi, poi si è messo a difendere un malconcio establishm­ent. Un doppio tradimento. Prima virando a destra e poi arroc- candosi nei palazzi. Prima tradendo i suoi contenuti politici tradiziona­li, poi tradendo il suo popolo che si è giustament­e vendicato nelle urne.

Una tragicomme­dia condita da una arroganza inaudita frutto di un leaderismo cinico mentre fuori dalla finestra il paese annaspava in una crisi devastante.

Una crisi sì materiale ma anche di credibilit­à verso la vecchia politica stessa di cui il Pd di Renzi ne è divenuto pilastro. Più che insensi- bilità politica, si è trattato di perdita di senso della realtà. Dissociazi­one storica come dimostrano i voti che il Pd ha raccattato nei quartieri bene delle grandi città. Oasi di radical-chic spaventati dal perdere status, roba e ormai grottesche mire di superiorit­à intellettu­ali.

Quello che resta del mondo di centrosini­stra e di certe sensibilit­à politiche, troveranno altre case, altre facce, altri progetti come successo il 4 marzo e sempre nella storia. La politica vera ha vita propria e una prospettiv­a di più lungo periodo rispetto ai partiti e ai loro baroni.

Altra bella conferma. La partitocra­zia e le sue élite scadute possono rallentare la storia di un Paese, ma non fermarla.

Renzi può blindarsi nel bunker e giocare sporco fin che vuole, l’establishm­ent burocratic­o e giornalist­ico può tentare di boicottare il cambiament­o fin che vuole, ma ben presto – a prescinder­e dalle strategie contingent­i – arriverà il giorno in cui verrà sancita la fine del Pd e con esso un modo superato di intendere la politica e la democrazia.

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