IL CASO PRIOLO E GLI IRREALI SALOTTI DELLA TV
Serena Bortone ad Agorà sembra eccitata. La sua inviata a Priolo – piccolo centro siciliano a qualche chilometro da Siracusa – ha fatto un ottimo lavoro. Bisogna indagare quella notizia, da saltare sulla sedia. È la notizia del secolo: l’inviata da Priolo ha scoperto che in paese hanno votato il Movimento 5 Stelle. Ma come è possibile? L’inviata poteva dare un’occhiatina a Google, in cima all’elenco dei siti e dei vari feedback trionfa la chiave di ricerca: sindaco di Priolo arrestato. Antonello Rizza, Forza Italia, ha 4 processi in corso e 22 contestazioni di reato. Uomo di Nello Musumeci, pare, che tuttavia oggi avrebbe rinnegato prudentemente. Come mai in paese hanno votato il movimento? Guardiamoci intorno, signora, c’è una piazza all’incirca vuota, due vecchi seduti a un bar, uomini di mezza età che brancolano da un canto all’altro. Ignoranti e inutili. Le fontane di Priolo potrebbero zampillare mercurio, il petrolchimico sbracato di fronte esala gas dentro cui la gente creperà, come succede da sessant’anni a questa parte. A Priolo quasi non si nasce più, se non malformati (sapete anche il pescato è originale, ci sono esemplari alieni con le gobbe o con due lische). Ci sono feti malformati. O vecchi. Serena Bortone ha un solo pensiero in testa tuttavia: come mai hanno votato cinquestelle? Lo scollamento dal paese reale sconfina nel delirio. Qualcuno in studio – il sociologo Domenico De Masi – osserva: forse perché vogliono provare a cambiare le cose. Ma chi lo ascolta? Myrta Merlino raggiunge vette invece che nemmeno la Bortone con tutta la buona volontà. Tira in ballo i filosofi. Per parlare di noi, gente comune? Macché. “Salvini o Di Maio”, è in un cul de sac, ogni puntata è un cul de sac. Il filosofo Marco Guzzi giustamente parla di momento storico difficile, della crisi delle democrazie occidentali e soprattutto della sfiducia della popolazione più giovane neic onfronti dellap olitic a,l’ 84%neln ostro Paese. L’ onorevole David Ermini borbotta ridacchiando che Guzzi deve rispondere alla domanda della Merlino, ovvero: con il 33% di voti il movimento non può governare da solo, che fa che fa signor Guzzi? Guzzi replica che insomma non è interessante per gli elettori, per la gente comune tutto questo, che in definitiva i problemi sono altri per la gente comune, per il paese. La Merlino raggiunge le vette proprio adesso: suvvia Guzzi torniamo alla dura realtà. Lasci perdere queste a- strazioni, Guzzi. ASTRAZIONI. La dura realtà. Salvini o Di Maio? Ecco. Stiamo calmi, in generale. E anche quando sentiamo un renziano, l’ex ministro all’agricoltura, Martina, rispondere ad alcune domande con promesse molto simili al reddito di inclusione. Che gli vogliamo dire? Hanno coniato inglesismi da fare pietà, assolvendosi ( inter malo facta) nei loro salotti politici in tv dove niente è reale, sicché l’idea rimediata è un’idea speculare. Il paese non esiste. Si consolano a vicenda perciò. Esiste il vociare insulso dei talk, l’ottusità, l’egoismo di chi ne concepisce persino i contenuti. Non c’è un programma in tv che parlando di politica racconti il paese. Parlano di affari loro, privilegi e tecnicismi, tra un sorriso e una previsione che sa sempre di pettegolezzo. Conduttrici petulanti, anchormen compiaciuti ìche si sfregano le mani e i nei e fa un po’ senso forse, immaginiamo. Parlano di sbarramenti, leggi elettorali, alleanze. Nel frattempo il paese muore. La Bortone proprio non poteva credere. Il che fa pensare a una congerie di paraculaggine e cecità. Qui al sud si è neet per un fatto endemico, per dire. Lo si traducesse a quei vecchi seduti, un destino antico a cui oggi hanno messo il nome del futuro. Neet. Capito, adesso, Bortone?
LE RAGIONI DEL VOTO Ancora si chiedono perché i cittadini hanno scelto il M5S: forse dovrebbero andare sul territorio per trovare le risposte