Il Fatto Quotidiano

IL CASO PRIOLO E GLI IRREALI SALOTTI DELLA TV

- » VERONICA TOMASSINI

Serena Bortone ad Agorà sembra eccitata. La sua inviata a Priolo – piccolo centro siciliano a qualche chilometro da Siracusa – ha fatto un ottimo lavoro. Bisogna indagare quella notizia, da saltare sulla sedia. È la notizia del secolo: l’inviata da Priolo ha scoperto che in paese hanno votato il Movimento 5 Stelle. Ma come è possibile? L’inviata poteva dare un’occhiatina a Google, in cima all’elenco dei siti e dei vari feedback trionfa la chiave di ricerca: sindaco di Priolo arrestato. Antonello Rizza, Forza Italia, ha 4 processi in corso e 22 contestazi­oni di reato. Uomo di Nello Musumeci, pare, che tuttavia oggi avrebbe rinnegato prudenteme­nte. Come mai in paese hanno votato il movimento? Guardiamoc­i intorno, signora, c’è una piazza all’incirca vuota, due vecchi seduti a un bar, uomini di mezza età che brancolano da un canto all’altro. Ignoranti e inutili. Le fontane di Priolo potrebbero zampillare mercurio, il petrolchim­ico sbracato di fronte esala gas dentro cui la gente creperà, come succede da sessant’anni a questa parte. A Priolo quasi non si nasce più, se non malformati (sapete anche il pescato è originale, ci sono esemplari alieni con le gobbe o con due lische). Ci sono feti malformati. O vecchi. Serena Bortone ha un solo pensiero in testa tuttavia: come mai hanno votato cinquestel­le? Lo scollament­o dal paese reale sconfina nel delirio. Qualcuno in studio – il sociologo Domenico De Masi – osserva: forse perché vogliono provare a cambiare le cose. Ma chi lo ascolta? Myrta Merlino raggiunge vette invece che nemmeno la Bortone con tutta la buona volontà. Tira in ballo i filosofi. Per parlare di noi, gente comune? Macché. “Salvini o Di Maio”, è in un cul de sac, ogni puntata è un cul de sac. Il filosofo Marco Guzzi giustament­e parla di momento storico difficile, della crisi delle democrazie occidental­i e soprattutt­o della sfiducia della popolazion­e più giovane neic onfronti dellap olitic a,l’ 84%neln ostro Paese. L’ onorevole David Ermini borbotta ridacchian­do che Guzzi deve rispondere alla domanda della Merlino, ovvero: con il 33% di voti il movimento non può governare da solo, che fa che fa signor Guzzi? Guzzi replica che insomma non è interessan­te per gli elettori, per la gente comune tutto questo, che in definitiva i problemi sono altri per la gente comune, per il paese. La Merlino raggiunge le vette proprio adesso: suvvia Guzzi torniamo alla dura realtà. Lasci perdere queste a- strazioni, Guzzi. ASTRAZIONI. La dura realtà. Salvini o Di Maio? Ecco. Stiamo calmi, in generale. E anche quando sentiamo un renziano, l’ex ministro all’agricoltur­a, Martina, rispondere ad alcune domande con promesse molto simili al reddito di inclusione. Che gli vogliamo dire? Hanno coniato inglesismi da fare pietà, assolvendo­si ( inter malo facta) nei loro salotti politici in tv dove niente è reale, sicché l’idea rimediata è un’idea speculare. Il paese non esiste. Si consolano a vicenda perciò. Esiste il vociare insulso dei talk, l’ottusità, l’egoismo di chi ne concepisce persino i contenuti. Non c’è un programma in tv che parlando di politica racconti il paese. Parlano di affari loro, privilegi e tecnicismi, tra un sorriso e una previsione che sa sempre di pettegolez­zo. Conduttric­i petulanti, anchormen compiaciut­i ìche si sfregano le mani e i nei e fa un po’ senso forse, immaginiam­o. Parlano di sbarrament­i, leggi elettorali, alleanze. Nel frattempo il paese muore. La Bortone proprio non poteva credere. Il che fa pensare a una congerie di paraculagg­ine e cecità. Qui al sud si è neet per un fatto endemico, per dire. Lo si traducesse a quei vecchi seduti, un destino antico a cui oggi hanno messo il nome del futuro. Neet. Capito, adesso, Bortone?

LE RAGIONI DEL VOTO Ancora si chiedono perché i cittadini hanno scelto il M5S: forse dovrebbero andare sul territorio per trovare le risposte

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