Modello tedesco: il contratto decide perfino i dettagli
VADEMECUM Il patto di legislatura Così funziona in Germania: nell’accordo tra i partiti viene definito ogni aspetto delle future leggi da fare
In Germania il contratto di coalizione orienta l’attività di governo e non ha niente a che vedere con quello che Silvio Berlusconi nel 2001 presentò nello studio di Bruno Vespa. Il Koalitionvertrag è un accordo di legislatura che i partiti tedeschi sottoscrivono e al quale vincolano la loro attività. Anche se porta questo nome, si tratta solo di una dichiarazione d'intenti: formalmente, insomma, non ha alcun valore legale. E, sempre formalmente, non lo avrebbe nemmeno dal punto di vista politico poiché il mandato di ciascun parlamentare è libero. Ma in Germania le acrobazie politiche, le scissioni e le transumanze da un partito all'altro sono cose di cui si occupano i giornalisti corrispondenti dall’Italia.
IL CONTRATTOè frutto di trattative serrate nel corso delle quali ciascun partito prova a far coincidere più punti possibili del programma con il quale ha chiesto il voto agli elettori (ovviamente non contempla eventi eccezionali: per esempio l’addio al nucleare deciso da Angela Merkel nel 2011 dopo il disastro di Fukushima o l’apertura straordinaria delle frontiere, sempre voluta dalla cancelliera nel 2015 per accogliere l’ondata di migranti in fuga dalla guerra).
Si tratta di un documento dettagliato che contiene assai più che i soli principi ispiratori de ll’azione di governo. Nel contratto siglato recentemente dai partiti dell’Unione (Cdu e Csu) e Spd, per dire, viene perfino fissato il numero mas- simo di ricongiungimenti familiari per i richiedenti asilo (fino a mille al mese). Oltre al programma, contano i tempi, cioè le priorità e quelle dipendono sia dalle intese fra i partiti sia dall’abilità dei singoli ministri.
IL PRIMO Koalitionvertrag tedesco risale al 1961 e venne sottoscritto da Cdu, Csu e dai liberali della Fdp. Contrariamente ai piani, l’accordo divenne pubblico ed emerse l’esistenza di una “commissione per il contratto”, una sorta di nuovo organo di garanzia, costituzionalmente inesistente. L’accordo fu ridiscusso l’anno seguente, in seguito al cosiddetto “affare Spiegel” che costò il posto di ministro della Difesa a Franz Josef Strauss nel gabinetto Adenauer. L’aggiornata versione del documento non faceva più riferimento né al contratto né alla commissione. La formula venne riesumata nel 1998 da Spd e Grüne (i Verdi) e rinnovato nel 2002 dalla stessa coalizione. Tra il 2005 e il 2009 il contratto è stato firmato da Cdu/Csu e Spd, nella diciassettesima legislatura dagli stessi partiti de ll ’ Unione e i liberali e in quella successiva, così come in quella attuale, di nuovo da Cdu/Csu e socialdemocratici.
La strada che ha portato a ll ’ ultimo contratto è stata complessa e la Germania ha dovuto attendere quasi sei mesi dopo il voto (mai così a lungo) per avere un nuovo governo. Dopo le elezioni di settembre e due giri di consultazioni a vuoto, la Spd, sconfitta alle urne così come Cdu e Csu, aveva accettato di discutere di un possibile governo su pressione del presidente della Repubblica Steinmeier. Agli inizi di gennaio è bastata una settimana ai tre movimenti popolari per trovare l’intesa quadro per la riproposizione della Grosse Koalition (GroKo). La Spd ha faticato di più a convincere il proprio partito ad accettare il confronto sul programma prima di tuffarsi nella stesura del contratto, che è poi stato sottoposto al referendum fra i tesserati.
Il quarto esecutivo guidato dalla Cancelliera è basato su un contratto di 177 pagine chiamato “Un nuovo inizio per l’Europa, una nuova dinamica per la Germania, una nuova coesione per il nostro Paese”. Nel testo, tra le altre cose, si parla di investimenti di 2 miliardi di euro per la realizzazione di istituti di formazione a tempo pieno e di 5 miliardi per la digitalizzazione delle scuole. Si prevede l’assunzione di 8 mila persone nel settore della sanità e dell’assistenza, nonché l’inserimento di 13.500 lavoratori per sicurezza e giustizia. Si garantisce che l’importo della pensione, almeno fino al 2025, non scenderà sotto il 48% dello stipendio. Si stabilisce l’aumento degli assegni familiari a 25 euro mensili per ogni figlio. Si fissa la quota di accoglienza di migranti tra i 180 ed i 220 mila l’anno. Si istituisce un fondo tra i 10 e i 12 miliardi a supporto di una rete di connettività ad alta velocità. Ci si impegna a investire fino al 3,5% del Pil in ricerca e sviluppo e a realizzare 100 mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici entro il 2020.
Alcuni esempi Ricongiungimenti familiari dei migranti, numero di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici
PRIMAdi venire dimissionato, il segretario della Spd Martin Schulz è riuscito a ottenere un confronto di metà legislatura del Koalitionvertrag , un’operazione politica che dovrebbe consentire al suo, ma anche agli altri partiti, di “smarcarsi” in vista dei nuovi appuntamenti elettorali.