“Un chiodo da 20 mila euro nel perone: voleva rovinarmi”
Pioggia di testimonianze ed esposti in Procura contro la cricca lombarda delle protesi
“Il dottor Calori mi propose, per correggere un disallineamento femororotuleo, di spaccare e staccare la cresta tibiale, spostarla sul perone fissandola con un chiodo. Costo visita 200 euro, del folle ed inutile intervento chirurgico 20mila euro. Costo dello spavento, incalcolabile”. È di racconti come quello postato su Facebook da Rosa S. che potrebbero ora riempirsi i fascicoli delle indagini della procura di Milano che ieri hanno portato all’arresto per corruzione dell’i mp ren di to re Tommaso Brenicci, di due primari e della direttrice sanitaria dell’ospedale ortopedico Gaetano Pini, di due primari del Galeazzi. Tra di loro Giorgio Maria Calori, 61 anni, a capo della Chirurgia ricostruttiva del Pini e docente all’università statale, che viene definito dal gip Teresa De Pascale un medico “dall’approccio interventista”, un professionista “volto al maggior guadagno piuttosto che alla preminente cura del paziente”.
ROSA non si è fatta convincere da Calori: “Mi recai a Bologna al Rizzoli – prosegue il racconto – e con 80 euro ricevetti: una visita accurata e sensata e soprattutto un piano cure con fisioterapia, ginnastica posturale ed esercizi potenziamento femorale. Ad oggi ho la mia gamba tutta intera e sana!”. Ma le storie di molti altri pazienti del primario rischiano di non avere avuto un analogo lieto fine, a giudicare dalle numerose segnalazioni che sono arrivate in procura non appena è uscita la notizia dell’inchiesta. Testimonianze di chi ritiene di avere subito danni fisici dopo essere finito sotto i ferri di quello che sino all’altro ieri era considerato un luminare dell’ortopedia.
Le indagini ora approfondiranno anche questi aspetti alla ricerca di elementi da aggiungere all’episodio già raccontato in un’intercettazione finita agli atti: il presunto tentativo da parte di Calori di convincere un facoltoso paziente della presenza di un’infezione, in realtà inesistente, che necessitava un intervento urgente per evitare “l’amputazione del piede”. E la testimonianza di un anestesista del Pini che racconta di essersi rifiutato di procedere con l’operazione di un paziente cardiopatico in assenza del cardiologo: “Ne nasceva un’accesa discussione, poiché Calori insisteva affinché il paziente fosse operato ne ll’immediatezza, millantando apertamente conoscenze ad alti livelli istituzionali anche nella magistratura”.
Capitolo, quello di interventi inutili e dannosi, non nuovo a Milano, dove è stato condannato in appello all’ergastolo Pier Paolo Brega Massone, primario della Santa Rita, la “clinica degli orrori”. E dove a giugno inizierà il processo a Norberto Confalonieri, un altro primario del Pini, arrestato l’anno scorso per tangenti e lesioni, che in una telefonata raccontava di aver provocato “la rottura di un femore” a una paziente anziana per “allenarsi” in vista di un intervento privato. È proprio da uno sviluppo dell’inchiesta su Confalonieri che è nato il filone che ieri ha portato agli arresti chiesti dai pm Eugenio Fusco e Letizia Mannella.
FINORA le indagini si sono concentrate sulla corruzione, in un sistema di tangenti dove gli interessi dei medici spesso coincidevano con quelli di Brenicci, il fornitore di protesi e altri dispositivi. Tanto che tre dei quattro primari, compreso Calori, risultano soci occulti delle sue società e intestatari insieme a lui di alcuni brevetti. Tra gli indagati, con l’ipotesi di favoreggiamento e abuso d’ufficio, anche l’ex sottosegretario della giunta Maroni Gustavo Cioppa, considerato dal gip “portavoce” in Regione del progetto di accreditamento del reparto di Calori come punto di riferimento lombardo per le infezioni articolari. Di lui il gip osserva il “forte legame, benché indiretto, con il Pini, dal momento che suo figlio avvocato (non indagato, ndr) ha ricevuto dal 2012 al 2014 l’affidamento di alcune consulenze” per circa 100mila euro. Intanto il neo governatore Attilio Fontana annuncia che la Regione si costituirà parte civile. Con quello dell’imprenditore, iniziano oggi gli interrogatori.
Procura e Pirellone Oggi iniziano gli interrogatori Fontana: “La Regione costituita parte civile”