Il Fatto Quotidiano

“Ha operato anche me, il ginocchio mi cede”

Nel 2016: “Non era necessario, non ha neanche fatto una risonanza”

- » GIANNI BARBACETTO

“Èun

delinquent­e vero!”, diceva del dottor Giorgio Maria Calori il collega Carmine Cuccinello. Ora sono entrambi agli arresti domiciliar­i, insieme ad altre tre persone. Tutti accusati di corruzione, per i loro rapporti con l’imprendito­re Tommaso Brenicci, finito in carcere.

IL GIORNO dopo gli arresti, si moltiplica­no le denunce di pazienti che segnalano interventi di Calori giudicati inutili o scorretti. “Mi ha operato il ginocchio sinistro nel febbraio del 2016”, racconta Beatrice Borromeo, collaborat­rice del Fatto Quotidiano. “Dopo una caduta, avevo il ginocchio dolorante. Un dolore sopportabi­le, ma dopo tre o quattro giorni sono andata a farmi visitare all’Ortopedico Gaetano Pini. Mi è capitato il dottor Calori il quale mi ha detto che avevo il menisco lesionato in due punti e che bisognava operare con assoluta urgenza il giorno stesso. Mi ha spiegato che non c’era posto al Pini, ma che sarebbe riuscito a trovar- mi una stanza, a pagamento, alla clinica privata La Madonnina. Ho accettato”. Quel pomeriggio Beatrice Borromeo viene operata da Calori. “Come anestesia mi fanno un’epidurale, ma mi vengono le convulsion­i. Passano allora all’anestesia totale. In seguito mi diranno che sono intolleran­te all’epidurale e che non dovrò farla mai più. Esattament­e un anno dopo, nascerà mio figlio Stefano: con l’epidurale, senza alcun problema”.

Ma i veri problemi arrivano dopo l’intervento chirurgico. “Ho dolori fortissimi al ginocchio che mi durano più di un mese. Calori mi aveva detto: ‘Stia tranquilla, i pazienti che opero io, dopo una settimana sono sugli sci’. Io invece sono stata costretta a girare con due stampelle e con dolori che non passavano mai”. Tornata a farsi visitare, Calori la rimprovera: “Lei non fa con costanza la fisioterap­ia”.

“Ma io la facevo tre volte alla settimana”, replica Beatrice, “e sono andata avanti per più di due anni. Risultati modesti. Ogni tanto, senza motivo, il ginocchio mi ‘cede’ e io cado”. Calori le propone un nuovo intervento: “Mi dice di aver fatto un intervento molto conservati­vo, ma che viste le mie condizioni è necessario fare una nuova operazione. Io dico di no e scappo”.

IL PEGGIO le succede durante le due gravidanze, quella del primo figlio, nato nel febbraio 2017, e quella in corso. “Lo stato del mio ginocchio mi provoca la dislocazio­ne dell’osso sacro, con il risultato che con il pancione non riesco più a prendere in braccio il mio primo figlio e neppure a fare le scale”. Scappata da Calori, Beatrice Borromeo va a farsi visitare da altri ortopedici, tra cui il primario dell’ospedale di Monaco. Ciò che le dicono tutti è che l’intervento che ha subito non doveva essere fatto: “Non era necessario operare. Chiedono al dottor Calori le analisi e i referti pre e post- operatori. Così scopriamo che prima di operarmi non mi aveva fatto neppure una risonanza magnetica e che i referti erano soltanto un foglietto scritto a mano. Mi dicono anche che le due cicatrici restate sul mio ginocchio dimostrano che chi mi ha operato ha fatto i due tagli nei punti sbagliati”.

Ora Beatrice Borromeo è pronta a ripetere il suo racconto in Procura.

La giornalist­a

“Le cicatrici rimaste dimostrano che hanno fatto i tagli nei punti sbagliati”

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Ansa Beatrice Borromeo

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