“Tempo di negoziati scaduto, sarà scontro nei cieli”
L’analista francese: “Il magnate si è esposto con i suoi tweet Se il Pentagono non passa all’azione mostrerà debolezza”
Ai tempi della crisi cubana, un confronto tra Stati Uniti e Russia, allora Unione Sovietica, cioè occidente e oriente, era possibile, oggi è più che probabile. Anzi è certo e, tengo a dire, terrorizzante”.
Sempre molto misurato nell'uso degli aggettivi, Bernard Guetta – analista di geopolitica, con particolare attenzione alla questione mediorientale, giornalista e scrittore tra i più influenti in ambito internazionale, non solo francese – ritiene che lo scontro tra Usa e Russia sia ormai inevitabile.
Per l'entrata in carica dei falchi Bolton e Pompeo ne ll' Amm inistra zio ne Trump?
Sicuramente l'ingresso ufficiale dell'interventista Bolton, uno dei più convinti sostenitori dell'invasione dell'Iraq durante l'era Bush junior, è una indicazione in questo senso; anche se proprio l'invasione dell'Iraq ha portato al sovvertimento dell'equilibrio di allora in cui l'Iran, nemico degli Usa, a quei tempi come oggi, ha riguadagnato sempre più potere e influenza nella regione. Per non parlare di Mosca che, alleata da decenni di Teheran nell'area, è riuscita anche a portare dalla propria parte la Turchia, storico membro Nato. Resta il fatto che questa volta Trump si è esposto troppo, non solo a colpi di tweet; se il Pentagono facesse solo una sortita leggera contro le basi militari di Assad, come avvenne l'anno scorso all'in- domani dell'attacco con il gas nervino nella provincia siriana di Idlib, mostrerebbe debolezza anziché risolutezza.
Sarà quindi uno scontro molto vasto e pericoloso? Ritengo che lo scenario della negoziazione sotto banco tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e sicuramente Arabia Saudita da una parte e Russia, Iran, Hezbollah libanesi dall'altra sia ormai improbabile. A mio parere il primo scontro diretto della storia contemporanea tra Usa e Russia avverrà tra poche ore. Scontro nei cieli, non su terra, ovviamente...
Nei cieli mediorientali è già abbastanza. Non sarà certo una passeggiata.
Ma solo fino alla scorsa settimana, Trump aveva annunciato, contrariando il Pentagono, di voler far ritirare la già esigua compagine militare americana ( 2.000 unità) dal suolo siriano. Come si spiega questo doppio salto carpiato? A causa dell'attacco chimico sopraggiunto. Per dimostrarsi diverso dal suo predecessore Obama che dopo aver definito la ‘ linea rossa’ , non l'ha protetta nel 2013 dopo il primo attacco chimico in Siria?
Esatto. Certo Obama ha preferito cercare un accordo perché non vi era certezza sulla reale provenienza del primo attacco chimico che avvenne nella regione della Ghouta, a est di Damasco. Non è a causa dei problemi di credibilità insorti all'interno del Paese in seguito a vari scandali, o del patto di ferro tra il genero di Trump, Jared Kushner e il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, arci nemico dell'Iran?
Non credo. Questa volta Trump vuole dimostrare che la Russia non può fare quello che vuole e ignorare il diritto internazionale. E l’uso delle armi chimiche è la più grave violazione del diritto internazionale.
E l'Europa ?
Parliamo di Francia e Gran Bretagna perché sono le nazioni che trainano la politica estera europea. Sono coese con gli Usa.
La Russia come reagirà? L'ambasciatore russo in Libano ha spiegato che la Russia bombarderà le basi militari del Medio Oriente da dove partiranno gli attacchi missilistici.
Quindi anche eventualmente quelle saudite e del Qatar?
Sì.
Il punto è che potrebbero partire anche da basi militari americane in Italia, per esempio Sigonella.
L’ingresso di Bolton alla Casa Bianca è un indicatore: fu uno dei più convinti sostenitori dell’invasione dell’Iraq con Bush Jr