Il Fatto Quotidiano

“Mi è presa la tachicardi­a, adesso sono pronto a morire allo stadio”

CARLO VERDONE Dopo la vittoria della Roma contro il Barcellona in Champions, ha pubblicato un video: “Non mi regge la pompa”

- » ALESSANDRO FERRUCCI

Carlo Verdone, oggi come sta la “pompa”? Per fortuna ha retto, ma è stata dura. Durissima. E non solo per me: non c’è stato un amico, e dico uno, che non mi ha chiamato per problemi di tachicardi­a.

(Carlo Verdone non è tifoso romanista, “è de più”; così dopo la vittoria gialloross­a contro il Barcellona ha pubblicato un video euforico dove alla fine denunciava una certa difficoltà coronarica, tradotta nel romanesco “pompa”) Quindi ha consigliat­o medicinali a tutti...

No, sempre lo stesso farmaco ( e cita il nome e i dosaggi).

Anche lei lo ha preso?

Per forza, anzi ho ceduto alla doppia dose: la prima all’inizio, per prepararmi, ma durante non ho retto e ho ingoiato il bis.

La partita l’ha vista con il solito gruppo di amici? Macché, solo come un cane; il pomeriggio ho presenziat­o a due presentazi­oni di libri, alla fine ero stanco e sfiduciato per la serata...

E...

Ho dato buca ad Antonello Venditti, e con un retropensi­ero: “Perché devo andare a condivider­e una serata di merda?”.

Proprio non ci credeva. Ma zeroooooo.

Quindi?

Mi sono sistemato in casa, sembravo Eduardo De Filippo ne Il sindaco del rione Sanità, poi ho preso la chitarra e ho iniziato a strimpella­re California Dreamin’ dei The Mamas & The Papas.

Amarezza pura.

Alle prime immagini dello stadio proseguo sul filone del dolore, e mentre guardo la cornice di pubblico, penso: “Poracci, sono andati in tanti”.

Poi arriva il gol di Dzeko.

E lì mi fermo per capire, sempre scettico.

Raddoppio di De Rossi. Lancio la chitarra e prendo le sigarette.

Terza rete di Manolas. Spalanco gli occhi davanti al sogno, ma parte la tachicardi­a. Questi hanno giocato la partita della vita, sono stati perfetti, meraviglio­si, hanno portato al massimo il loro potenziale.

Alla fine gira il video della “pompa”.

Era per mio figlio, l’ho mandato a lui; poi mi chiama un amico e mi dice: “Ma non pubblichi niente?”. Vabbè, tieni...

Il video termina in maniera brusca.

Mi stavo sentendo male, sen- tivo il cuore battere all’impazzata, non potevo andare avanti. Manolas e De Rossi avevano segnato anche all’andata, ma autoreti. Infatti sono loro che hanno cercato maggiormen­te il riscatto. Riscatto servito...

Un grazie, a chi?

Alla moglie di Dzeko: tutti noi dovremmo mandarle dei fiori; se il marito è rimasto a Roma, è per lei, per il suo “no ” a Londra. Quindi: grazie.

Per scaramanzi­a la semifinale la dovrà vedere da solo e con la chitarra in mano. Non ci penso proprio, la prossima sarò allo stadio, se devo morire, voglio capiti lì, in mezzo a tutti gli altri, e non in solitaria davanti al televisore.

Twitter: @A_Ferrucci

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Ansa Inizia la festa I festeggiam­enti per il gol decisivo di Manolas in Roma-Barcellona 3-0
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