Il bello della privacy: i Garanti si aumentano la paga a 240mila euro
In silenzio Il decreto varato dalla riunione dei ministri il 21 marzo: stipendi più alti del 20% e possibilità di assoldare avvocati esterni
Più soldi per tutti i membri dell’authority della privacy. Il governo guidato da Paolo Gentiloni nell’ultimo consiglio dei ministri utile, il 21 marzo scorso, senza indicarlo all’ordine del giorno e senza aver avvisato i dicasteri competenti, dunque con un vero e proprio blitz, ha approvato lo schema di decreto legislativo Ue che riforma il trattamento dei dati personali. Questo doveva essere e così è stato poi presentato nel comunicato stampa al termine del Cdm. In realtà è diventato ben altro.
IL PROVVEDIMENTO non si è infatti limitato ad attuare le nuove disposizioni introdotte dalla disciplina europea ma è intervenuto su vari aspetti che nulla c’entrano con la pri- vacy. E che non erano in alcun modo chiesti dalla Ue. Nel lungo e complesso provvedimento è stata inserita una norma che equipara gli stipendi dei componenti dell’i nt er o collegio - oltre che di tutto il personale - a quelli dell’Agcom, l’authority per eccellenza e li porta al raggiungimento del tetto di 240 mila euro. A beneficiarne è, tra gli altri, l’avvocato leghista Giovanna Bianchi Clerici, ex consigliere d’amministrazione della Rai e bossiana ortodossa: nel 2007 venne citata e definita la “soldatessa del Senatùr” da Silvio Berlusconi nel corso di una telefonata intercettata e fatta all’allora direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, per spingere sulla realizzazione di una fiction dedicata al Barbarossa al quale lei teneva molto.
Dell’aumento del compenso beneficia anche il vicepresidente Augusta Iannini, magistrato di lungo corso che, seppur con una meritoria e meritevole carriera alle spalle, è nota ai più per essere mo- glie di Bruno Vespa. I loro compensi passano da 160 mila euro a 240 mila. Il presidente dell’authority Antonello Soro, ex parlamentare democratico eletto per la prima volta nel 1994, già percepiva il massimo possibile ma nel provvedimento non è specificato se questa indennità possa cumularsi agli altri redditi. Quindi mai disperare. Del resto il de- creto, parcheggiato dal 25 ottobre 2017 e spuntato a sorpresa il 21 marzo, è stato approvato con la formula - esclusivamente italiana - del “salve intese” cioè modificabile in un secondo momento in base alle osservazioni degli uffici dei ministeri interessati. Tutto, in pratica, potrebbe ancora succedere.
C’è già chi ha sollevato dubbi. Il dipartimento della Funzione Pubblica, non preavvisato del testo, ha individuato ed evidenziato numerose scelte ritenute eccessivamente disinvolte introdotte dal decreto. Troppi sarebbero i vincoli rimossi all’att ivi tà dell’ente. Uno su tutti: non è più obbligatorio il patrocinio de ll ’ avvocatura dello Stato (gratuito) nelle tante cause che vedono coinvolto il Garante che ora potrà quindi assegnare incarichi a legali esterni ovviamente adeguatamente remunerati. Ancora: sono stati rimossi i requisiti di elevata professionalità per la carica del segretario generale dell’organismo; individuato, in deroga ai più recenti indirizzi legislativi, un percorso di accesso alla dirigenza riservato ai soli funzionari interni; trascurati i principi, previsti per le altre pubbliche amministrazioni, per l’assunzione di personale a tempo determinato e per l’affidamento di consulenze esterne; aumentati per legge, come detto, gli stipendi dei dipendenti di circa il 20%.
SUL PIEDEdi guerra non è solo il dipartimento della Funzione Pubblica. Anche gli uffici di vari ministeri stanno valutando come intervenire. Proprio ieri il Tesoro ha espresso perplessità in merito ai profili finanziari del provvedimento.
Tutti svegliati a sorpresa da un decreto approvato senza preavviso. Ma non c’era più tempo: il 23 marzo iniziava la nuova legislatura. E il nuovo governo, forse, si sarebbero limitato ad attuare esclusivamente le disposizioni Ue.
DI MANICA LARGA
Passa la norma in sordina, con la scusa della direttiva Ue. Critici Tesoro (coperture) e Funzione Pubblica