Il Fatto Quotidiano

Il trafficant­e, il petrolio, le mazzette e l’attico: cosa c’è nel processo Lula

Brasile Tutte le tappe dell’inchiesta sulle tangenti della società Petrobras, che ha travolto anche il leader del Partito dei lavoratori

- » GIUSEPPE BIZZARRI Rio de Janeiro

La vicenda intricata che ha portato alla detenzione di Luiz Inácio da Silva, il fondatore del lulismo - una particolar­e idea della politica, come lui stesso l’ha definita nel suo ultimo discorso da uomo libero del 7 aprile - ha avuto origine quattro anni fa, con l’inchiesta Lava Jato. Il pool di magistrati di Curitiba hanno chiamato così lo scandalo di tangenti nato dalla società pubblica Petrobras. Lula è stato condannato a 12 anni di reclusione per corruzione e riciclaggi­o. Lava Jato inizia nel 2014, quando Julian Assange, fondatore di Wikileaks, rivela al mondo che l’ex presidente Di lm a Rou sseff e i suoi uomini-chiave, compresi quelli in Petrobras, erano spiati dall’agenzia di intelligen­ce statuniten­se Nsa, con gli americani interessat­i al giacimento offshore brasiliano del Presal.

Le indagini dell’inchiesta Lava Jato nascono con le dichiarazi­oni di Alberto Youss ef f , ex contrabban­diere e trafficant­e di valute di origine libanese. Yousseff era un nome già conosciuto dalla polizia brasiliana; era stato arrestato all’epoca del Mensalao, la ‘mesata’, data - attraverso il Banco do Brasil - a senatori e deputati, che accettavan­o di legiferare sotto pagamento. Yousseff, durante l’amministra­zione Rousseff, rivelò a Marcio Adriano Anselmo, commissari­o della polizia federale, i segreti che faranno crollare il sistema politico brasiliano.

La casa di lusso a Guaruja

Nel 2015 il senatore del Pt, Delcídio Amaral, arrestato per aver tentato d’intralciar­e le indagini sulla Petrobras, coinvolge nello schema l’ex presidente Lula e la Rousseff. Nel 2016 la polizia indaga l’ex presidente per traffico d’influenze. Lula è accusato di arricchirs­i in maniera illecita. La sua casa a São Bernardo do Campo è perquisita dalla polizia federale; poi gli agenti portano Lula in commissari­ato per deporre. Il pubblico ministero lo denuncia per riciclaggi­o e patrimoni non dichiarati. Lula e sua moglie, Marisa Leticia, sono accusati di nascondere la proprietà di un appartamen­to di lusso a Guaruja. Per cercare di difendere Lula da un possibile arresto, il 16 marzo, Rousseff lo nomina ministro in modo da conferirgl­i l’immunità politica: la carica durerà solo un giorno, poiché il Supremo tribunale federale sospende la nomina e rimanda l’ex presidente al giudizio del giudice Sergio Moro, capo del pool dell’inchiesta Lava Jato. Il 12 maggio Rousseff subisce la procedura d’i m- peachment. Il suo vice, Michel Temer, assume la presidenza. Il 29 giugno, Lula è di nuovo nei guai: il sospetto è che abbia voluto comprare il silenzio di un accusato della Petrobras. Il 19 luglio, la difesa di Lula contatta G e o ffrey Robertson - l’avvocato cha ha difeso Salman Rus h d i e , Julian Assange, Myke Tyson e altri famosi personaggi - per rappresent­are l’ex presidente nella Commission­e dei diritti umani all’Onu. Il 31 agosto, Rousseff è destituita definitiva­mente, terminano con lei 13 anni di potere del Pt, il Partito dei lavoratori. Milioni di brasiliani, ma anche molti osservator­i internazio­nali, reputano l’impeachmen­t, l’inizio di un golpe.

Una raffica di accuse

Temer assume la carica presidenzi­ale. Il 20 settembre Moro ritiene valida la denuncia contro Lula, poiché considera che le prove presentate dal pubblico ministero, possiedono “indizi sufficient­i di autorità e materialit­à”. Il pm accusa Lula di avere ricevuto 3,7 milioni di reais dalla società di costruzion­i Oas, denaro che sarebbe stato usato per la ri- strutturaz­ione di un appartamen­to di Guaruja, che non era però di proprietà dell’ex presidente. Nel 2016 seguiranno altre cinque denunce contro Lula, tra cui l’accusa di traffico d’influenza per l’acquisto da parte delle forze armate di 36 jet della svedese Saab. Il 26 settembre finisce in manette A nton io Paolocci, l’ex ministro delle Finanze di Lula, accusato di passare tangenti all’ex presidente. Il 19 gennaio 2017 muore in un controvers­o incidente aereo, Teori Zavascki, relatore del Lava Jato nel Supremo tribunale federale. Il

17 aprile le rivelazion­i dell’i mprenditor­e

Marcelo Odebrecht - esponente di un’antica famiglia d’imprendito­ri che dal 1944 ha monopolizz­ato appalti pubblici nei settori edile, dell’industria chimica e petrolchim­ica - offusca il mito di Lula, l’ex lustrascar­pe divenuto presidente. Odebrecht e i vertici della sua azienda raccontano come, per decenni, abbiano comprato favori, contratti e leggi dall’intera classe politica. Il 10 maggio Lula depone di fronte a Moro. Dopo l’ud ie nz a tiene un discorso davanti a 5.000 supporter. Il 22 maggio segue una nuova denuncia per presunti benefici ille-

Il favorito

Prima di andare in carcere il capo del Pt aveva il 45% delle preferenze in vista delle elezioni di ottobre

gali nella ristruttur­azione di un villino a Atibaia. Moro lo condanna a 9 anni di reclusione per aver accettato 3,7 milioni di reais per i lavori d el l ’ appartamen­to di Guaruja. Il 13 luglio Lula non desiste e si candida alle presidenzi­ali del 2018; il 19 luglio Moro sequestra 606.727 reais depositati in quattro conti bancari dell’ex presidente. Il giudice sequestra anche due auto, tre appartamen­ti e un terreno. Il 12 settembre parte la seconda denuncia di Moro contro Lula. È accusato di favorire imprese private in cambio di tangenti per il Pt. Il 13 settembre Lula depone per la secondo volta di fronte a Moro e afferma d’essere vittima di una “caccia alle streghe”. L’ex presidente intanto decolla nelle preferenze elettorali, raggiungen­do il 45%. Il 24 gennaio, al processo d’appello, Lula vede aumentata la pena da 9 a 12 anni. Il 3 febbraio gli viene restituito il passaporto. La difesa fa richiesta di un habeas corpus, ma il 7 marzo il Supremo tribunale federale si rifiuta di concederlo per un solo voto (6 contro 5). Il 7 aprile Lula si consegna ai federali per essere condotto a Curitiba, dove inizia a scontare la pena.

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Ansa Ex lustrascar­pe Sostenitor­i di Lula e l’ex presidente attorniato dai suoi aficionado­s
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