Il Fatto Quotidiano

A processo gli ex vertici di IwBank L’accusa: “Era una banca offshore”

Rito abbreviato per l’istituto online del gruppo Ubi

- » GIANNI BARBACETTO Milano

Saranno

processati con rito abbreviato, per ostacolo agli organi di vigilanza, 14 uomini di IwBank (gruppo Ubi) e lo stesso istituto di credito, indagato in base alla legge 231 sulla responsabi­lità amministra­tiva di società per reati commessi dai dipendenti.

IERI IL PMdella Procura di Milano Elio Ramondini ha portato i faldoni della sua inchiesta davanti al giudice dell’udienza preliminar­e Cristina Mannocci per chiedere il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Questi però a sorpresa hanno chiesto il rito abbreviato: saranno giudicati dalla gup Mannocci sulla base delle prove raccolte finora dal pm, a porte chiuse, godendo dello sconto di un terzo sulle pene. Il processo è stato fissato per il 26 no- vembre e potrebbe concluders­i in una settimana. Gli imputati sono 14 ex dirigenti, ex consiglier­i ed ex sindaci dell’istituto di credito online del gruppo Ubi. Il più noto di loro è Mario Cera, oggi vicepresid­ente del consiglio di sorveglian­za e membro del Comitato nomine di Ubi Banca (già sotto indagine a Bergamo per ostacolo alle autorità di vigilanza e illecita influenza sull’assemblea dei soci). Per tutti l’accusa è di aver gestito IwBank senza le necessarie cautele antiricicl­aggio e senza comunicare alla Banca d’Italia le irregolari­tà, in materia di verifica e registrazi­one nell’Archivio unico informatic­o (Aui), delle posizioni di migliaia di clienti dell’istituto. IwBank era diventata una specie di banca offshore visto che, tra il 2008 e il 2014, ben 104 mila dei 140 mila conti online erano senza controllo. C’erano posizioni intestate a casalinghe novantenni, con figli che però facevano gli operatori finanziari. Un conto era intestato a una società estera, senza che fosse registrato il beneficiar­io in Italia. E quando la Guardia di finanza arrivò a chiedere conto di tanto “disordine” nell’Archivio unico informa- tico, l’istituto non trovò di meglio che presentare una denuncia ai carabinier­i, sostenendo di aver smarrito la documentaz­ione. Fu l’ispezione condotta nel 2013 dalla Banca d’Italia a portare alla segnalazio­ne delle 104 mila posizioni non verificate nell’archivio clienti. Eppure oggi Bankitalia non ha ritenuto di costituirs­i parte civile.

“SI TRATTA di mancanze soltanto formali”, si difende la banca, “via via corrette sotto il controllo della Banca d’Italia”. Sulla scrivania del pm Ramondini resta comunque aperto un altro fascicolo in cui IwBank è indagata per riciclaggi­o, in relazione ai conti di alcuni clienti particolar­mente “attivi”.

 ?? LaPresse ?? Palazzi La sede di Ubi banca a Brescia
LaPresse Palazzi La sede di Ubi banca a Brescia

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