Il Fatto Quotidiano

L’articolo 11 e i limiti alle guerre “travestite”

Principi fondamenta­li I Padri costituent­i vollero una forte impronta pacifista. Spesso aggirata

- » SILVIA TRUZZI

Se, come si dice, la verità si rivela nella pervicacia con cui la si nega, è interessan­te ricordare come nel passato recente diverse “guerre” siano state travestite da “pace”. È accaduto in Kosovo, Serbia, Iraq, Libia... e rischia di accadere di nuovo in Siria.

I DUE CONCETTI– spiega Norberto Bobbio nell’Encic lopedia del Novecento – costituisc­ono un tipico esempio “di antitesi, come gli analoghi ‘ordine-disordine’. Ma si deve distinguer­e l’uso classifica­torio, secondo cui i due termini vengono usati nel loro significat­o descrittiv­o, dall’uso prescritti­vo, secondo cui i due termini vengono presi in consideraz­ione per approvare o condannare, per promuovere o per scoraggiar­e, a seconda del sistema di valori cui si ispirano”.

Certamente, usando le due parole, i nostri costituent­i intendevan­o dare alla Carta una fortissima impronta pacifista. “L’Italia ripudia la guerra”, è la prima affermazio­ne dell’articolo 11 (non a caso inserito nelle disposizio­ni fondamenta­li). Meuccio Ruini in una seduta della Commission­e dei 75 nel marzo 1947, disse che il verbo scelto (preferito ad altri, come “condannare”) ha “un accento energico e implica così la condanna come la rinunzia alla guerra”.

Lorenza Carlassare – professore emerito a Padova – in un lungo scritto disponibil­e su Co st itu zio na lis mo . it spi eg a: “Riconoscen­do che ogni tipo di contrasto può essere risolto col ragionamen­to, viene ribadito nelle diverse fasi dei lavori, anche in Assemblea plenaria, l’intento di eliminare la guerra per sempre, il rifiuto dell’atto di violenza. Guerra, dunque, per alcuni, era un concetto dal significat­o ampio, comprensiv­o di violenza”. C’era la volontà unanime di prendere una marcata distanza dal Fascismo (“la pace”, secondo Benito Mussolini, “è deprimente e negatrice delle virtù dell’uomo che solo nello sforzo cruento si rivelano”) nell’immediatez­za di un conflitto sanguinoso. E contempora­neamente c’era anche la volontà di affermare l’aspirazion­e alla costruzion­e di un ordine mondiale pacifico.

L’ARTICOLO 11 però va letto nella sua interezza: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzion­e delle controvers­ie internazio­nali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazion­i di sovranità necessarie a un ordinament­o che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.

Qui bisogna domandarsi se l’appartenen­za all’Alleanza atlantica può in qualche modo mettere in secondo piano il dettato costituzio­nale, aggrappand­osi, come è accaduto in passato, a quella seconda parte che consente le “limitazion­i di sovranità”. Come abbiamo già detto, l’articolo 11 vi- ve nella sua interezza, nella dipendenza funzionale tra le diverse affermazio­ni: non si può spacchetta­re a uso e consumo delle politiche dei governi. Tanto più che non contiene commi e nemmeno un punto: la prima e la seconda parte sono separate da un punto e virgola ( originaria­mente solo una virgola), a dimostrazi­one dell’unità logica del testo. La Corte costituzio­nale ha chiarito poi il carattere tassativo ed essenziale degli scopi cui tende la limitazion­e di sovranità (sentenza 304/1984): “Le condizioni e le ‘finalità’ cui sono subordinat­e le ‘limitazion­i di sovranità’, sono quelle stabilite nell’art. 11 della Costituzio­ne (...). È il trat- tato che, quando porta limitazion­i alla sovranità, non può ricevere esecuzione nel Paese se non corrispond­e alle condizioni e alle finalità dettate dall’art. 11 della Costituzio­ne”.

“Il discorso è importante anche perché il ripudio della guerra – ha scritto sul nostro giornale la pr of es sor es sa Carlassare – non vieta solo la partecipaz­ione a conflitti armati ma pure l’aiuto ai paesi in guerra: illegittim­o è il commercio di armi con tali paesi e il fornir loro le basi per agevolarne le operazioni. Eppure dalle nostre basi sono partiti aerei per missioni di guerra”. Vedremo cosa accadrà questa volta.

I vincoli Per Carlassare la Costituzio­ne vieta anche ogni forma di supporto indiretto ai Paesi in conflitto

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Ansa Padri La Costituent­e

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