Il Fatto Quotidiano

Silvio a Termoli, ovvero l’autorità dimentica un re morente

- » MARCO PALOMBI

Il peso politico di Silvio Berlusconi è come la luce di una stella morta: ne percepiamo ancora il bagliore, ma la fonte da cui scaturiva non c’è più e nessuna esibizione senile, per quanto imbarazzan­te, potrà ridarle vita. La realtà ha chiamato i giri: l’ex premier, ex Cavaliere, ex Caimano, ex possessore di diritti politici passivi è alla guida di un partito in via di sparizione e di un impero economico dal futuro pencolante. L’autorità dimentica un re morente, ha scritto Tennyson, ed è la sua mancanza che ha costretto l’anziano spauracchi­o, venerdì sera, a ricorrere al babau dell’E u r op a neanche fosse Monti: “Se Forza Italia perde qui in Molise c’è il rischio che si dia luogo a un governo Lega-Fratelli d’Italia (coi 5 Stelle) che, al di là di quello che potrebbe succedere da noi, provochere­bbe la fuga d’imprese, la fuga di capitali, la fuga dei fondi di investimen­ti e quindi un disastro nei mercati azionari. L’Europa ci isolerebbe completame­nte, banche che fallirebbe­ro, ci sarebbe per l’Italia un destino assolutame­nte da scongiurar­e...”. In- terrotta la minaccia biblica un attimo prima di passare all’invasione delle cavallette, Berlusconi s’è guardato intorno: solo che non era a Nizza da leader europeo, ma a Termoli da pregiudica­to italiano; e lì accanto non c’era Merkel con cui scambiarsi sorrisini di disprezzo all’indirizzo degli “irresponsa­bili” Di Maio e Salvini; e nemmeno Sarkozy, già uscito tra due gendarmi (scena che al nostro ha ricordato qualcosa); in sala solo qualche famiglio e un po’di gente venuta a vedere un tizio che un tempo è stato famoso.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy