Il compleanno di B XVI, “ultimo papa” tra profezie, Satana e fine dei tempi
Oggi Ratzinger, pontefice emerito, compie 91 anni: è il riferimento dei clericali in guerra con Bergoglio
Joseph Ratzinger festeggia oggi il suo novantunesimo compleanno. Aveva appena compiuto 78 anni quando il 19 aprile 2005 venne eletto pontefice col nome di Benedetto XVI. E ne aveva 85 nel febbraio del 2013, il mese della clamorosa “rinuncia” al soglio di Pietro.
Da allora, Ratzinger si è autonominato papa emerito, una figura mai “sperimentata” nella storia della Chiesa. Non priva di ambiguità giuridica e teologica, come quella illustrata dal suo segretario, monsignor Georg Gaenswein, che un anno fa ha parlato di ministero petrino “allargato”, con un papa “attivo” e uno “contemplativo”. In pratica, una diarchia che fa da cornice e sostanza alle ten- sioni della Chiesa di Francesco. Il pontefice emerito e “contemplativo”, ma non ex papa, è infatti diventato il punto di riferimento, spesso strattonato per la tonaca (bianca), della frangia clericale e tradizionalista che combatte il riformismo di Bergoglio.
PER AFFERMAREil primato di Benedetto XVI si ricorre anche a profezie, visioni e persino all’Apocalisse della fine dei tempi, come raccontato la scorsa settimana. Su Libero, per esempio, Antonio Socci ha rinnovato le pro- fezie medievali di Malachia su Ratzinger “ultimo papa” vero della Chiesa e ha ricordato la risposta che lo stesso Benedetto XVI diede in merito al suo intervistatore teutonico Peter Seewald: “Tutto può essere”.
Poi ci sono gli attacchi a Francesco arrivati dal convegno dei ribelli del 7 aprile scorso a Roma. In quella sede, il vescovo kazako di Astana, Athanasius Schneider, ha detto che questi tempi richiamano la visione e l’esorcismo di Leone XIII nel 1884 quando l’allora pontefice “vide” Satana e legioni di demoni abbattersi “sulla Cattedra della verità del beatissimo Pietro”.
Uno scenario apocalittico provocato dalle aperture di Francesco, che per i clericali di destra è un eretico, un luterano, addirittura l’Anticristo come detto dal cardinale americano Burke in un’intervista prima del convegno del 7 aprile, tirando in ballo il paragrafo 675 del Catechismo della Chiesa cattolica.