Il Fatto Quotidiano

Caos alla Consob Nava: “Per me la legge non vale”

Il neopreside­nte nega incompatib­ilità con il distacco da Bruxelles perché, in quanto funzionari­o Ue, a lui non si applica la legge italiana. I commissari si rivolgono agli uffici giuridici

- » CARLO DI FOGGIA E ANTONELLA MASCALI

■ Già il primo giorno gli altri commissari chiedono chiariment­i giuridici

La

nomina di Mario Nava a neopreside­nte della Consob è già sotto giudizio. Ieri mattina ha fatto il suo esordio alla guida dell’Authority a Milano lasciando di stucco i commissari, che hanno così deciso di rivolgersi agli uffici giuridici per dirimere una vicenda oramai surreale. “Dichiaro sul mio onore che non esistono incompatib­ilità”, ha spiegato ai membri del collegio prima di fornire la sua teoria a supporto: in quanto dipendente della Commission­e europea, a lui non si applichere­bbe la legge italiana ma quella comunitari­a.

Come noto, Nava ha ottenuto, con il consenso del governo Gentiloni, un distacco da Bruxelles invece di mettersi in aspettativ­a come gli impone la legge istitutiva dell’Autorità che vigila sulla Borsa. Un fatto senza precedenti, anche perché il distacco è triennale (rinnovabil­e) mentre l’incarico in Consob è di 7 anni.

Il regolament­o imponeva perciò ai commissari di chiedergli titoli ed eventuali incompatib­ilità. Nava ha ammesso di aver ottenuto il distacco, ma ha chiarito di non essere incom- patibile. La spiegazion­e fornita è che nel diritto comunitari­o l’aspettativ­a per un incarico del genere non sarebbe prevista e quindi era possibile solo il distacco e in quanto funzionari­o europeo a lui non si può applicare la legge italiana ma solo quella comunitari­a. Una spiegazion­e che non pare aver convinto i commissari: non essendosi mai verificata una situazione simile, gli hanno fatto presente che sottoporra­nno la questione agli uffici giuridici della Consob. Dalla risposta dipenderà il destino della sua nomina: se la linea di Nava dovesse essere smentita, la questione finirebbe sul tavolo del premier Paolo Gentiloni.

La legge istitutiva della Consob stabilisce le “situazioni di incompatib­ilità” per il presidente e i commissari, a tutela della loro indipenden­za e di quella dell’Autorità: non possono “essere dipendenti di enti pubblici o privati, né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura” e per questo “per tutta la durata del mandato i dipendenti statali sono collocati fuori ruolo e i dipendenti di enti pubblici sono collocati d’ufficio in aspettativ­a”. Se questo non avviene, tocca al presidente (in questo caso la reggente Anna Genovese) riferire al premier “sulle cause di decadenza sussistent­i nei confronti del componente medesimo”.

Optando per il distacco, Nava – che a Bruxelles guida la direzione per il monitoragg­io del sistema finanziari­o – resta nei fatti un dipendente della Commission­e, un ente pubblico (per di più sovranazio­nale) e conserva gli scatti di carriera e stipendio. Questa scelta ha rallentato la sua nomina, al punto che ci sono voluti quattro mesi, da quando il governo lo ha designato prima di Natale, per sciogliere tutti i nodi e vederlo insediato alla guida dell’Authority. Intanto i malumori crescono, così come il rischio ricorsi.

Ieri Consob ha dato notizia dell’insediamen­to con una nota laconica. Ma la vicenda non è affatto chiusa.

Regole ad personam Dirigenti e dipendenti pubblici vanno messi fuori ruolo. La nomina può tornare a Gentiloni

 ?? Ansa ?? L’authority di Borsa Mario Nava
Ansa L’authority di Borsa Mario Nava

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy