Il Fatto Quotidiano

Principato con Davigo: “Md si è appiattita su logiche spartitori­e”

Storica pm antimafia lascia Magistratu­ra democratic­a e sceglie Autonomia e indipenden­za

- » ANTONELLA MASCALI

Oggi pomeriggio nella Sala Europa della Corte d’appello di Roma il gruppo di Piercamill­o Davigo, Autonomia e Indipenden­za, ha organizzat­o un convegno, “Il momento del cambiament­o, proposte per un nuovo Csm”, in vista delle elezioni fissate per l’8 e il 9 luglio. AeI è nata dalla scissione di Magistratu­ra Indipenden­te, corrente di destra, ma i simpatizza­nti sono trasversal­i. Lo dimostra un neo ingresso destinato a fare rumore. Dopo decenni di adesione a Magistratu­ra Democratic­a, la corrente di sinistra, Teresa Principato si è iscritta ad AeI. È uno degli storici pm antimafia di Palermo, già al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ora in Dna. Da Md ad AeI, è la caduta del Muro di Berlino in magistratu­ra?

Mi sono iscritta a Md nel 1980, quando per un giovane magistrato che voleva fare carriera tale scelta era penalizzan­te: eravamo sprezzante­mente definite “le toghe rosse”. Ma io aderii perché Md incarnava i miei ideali di uguaglianz­a sociale, di autonomia della magistratu­ra. La mia convinta adesione è durata per molto tempo fino a quando la mia corrente ha iniziato una sua fase dapprima di appannamen­to, poi di declino e quindi di perdita d’identità. L’unione con Movimenti per la Giustizia, che ha portato alla nascita di Area ( il gruppo maggiorita­rio al Csm, nd r ) non credo abbia portato cambiament­i positivi.

In che senso declino? Appiattime­nto sulle logiche correntizi­e, spartitori­e, per le nomine che competono al Csm. Un aspetto molto grave, per una che ha sempre creduto e ispirato il proprio lavoro alle regole e a sistemi meritocrat­ici. Da molto tempo la mailing list de ll ’ A nm ma anche quella di Area è piena di messaggi della base della magistratu­ra che esprime sfiducia nei confronti dei metodi della corrente.

Si riferisce alle polemiche per la nomina in Cassazione di Donatella Ferranti, rientrata in ruolo dopo essere stata in Parlamento?

È l’ultimo caso palese di violazione delle regole, al di là dei suoi meriti.

La Terza Commission­e ha rivendicat­o la legittimit­à della proposta, approvata dal Plenum a maggioranz­a, perché da ex segretario generale del Csm Ferranti ha il titolo per stare in Cassazione…

Il regolament­o del Csm prevede che per saltare la valutazion­e si debba già aver esercitato la funzione di legittimit­à. Qualcuno potrebbe obiettare che Il suo giudizio sul Csm è rancoroso dato che le sue domande presentate in questa consiliatu­ra sono state bocciate…

Il mio non è che uno dei casi di stravolgim­ento delle regole da parte di questo Consiglio. Le mie domande, con stupore di tutti, non sono state prese in consideraz­ione, nonostante nella mia carriera io mi sia sempre occupata, sin da epoca precedente alle stragi, di lotta alla mafia a ogni livello, mentre sono state accolte quelle di chi non ha eserci- tato la giurisdizi­one per anni. È stato un periodo di forti disillusio­ni, ma parliamo di fatti di un anno fa. Da allora io non ho più presentato alcuna domanda. A maggior ragione oggi non ho alcun “obolo ” da chiedere; sono alla Dna e per me va benissimo così. Ci ha pensato molto prima di lasciare Md?

La mia decisione è maturata dolorosame­nte dopo una lunga riflession­e e dopo aver visto tante sopraffazi­oni di fronte alle quali la mia corrente è rimasta a volte in silenzio per paura di rimanere isolata. Ho voluto, però, esprimere un atto di speranza e aderire a u- na corrente che sostiene i principi essenziali nei quali credo: corretto riconoscim­ento del merito, autonomia del pm. Ha pure centrato il problema della corruzione come uno dei principali mali che oggi devastano il Paese, come l’interfacci­a della mafia, indicando anche dei validi rimedi da adottare. Non prendo neppure in consideraz­ione il fatto che AeI sia una corrente di destra. Ormai ogni distinzion­e tra destra e sinistra è purtroppo superata. D’altra parte, mi trovavo sempre d’accordo con le valutazion­i di Paolo Borsellino, notoriamen­te uomo di destra. Spero che questa corrente qualora arrivi al Csm perseveri nelle sue buone intenzioni.

Non è che l’ha convinta Davigo a passare con AeI? Non ho parlato con nessuno della mia sofferta decisione. Ho scritto una lettera a Md motivando le ragioni del mio passo indietro e contestual­mente al coordinato­re di AeI Alessandro Pepe per chiedere l’iscrizione. Un’esigenza assolutame­nte mia, venuta dalla presa d’atto del mio scollament­o ideologico con Md.

Chi è Teresa Principato è stata pm antimafia a Palermo dai tempi di Falcone e Borsellino e procurator­e aggiunto. È alla Direzione nazionale antimafia

TERESA PRINCIPATO Aderisco a una corrente che sostiene il merito e indica la corruzione tra i principali mali del Paese, l’interfacci­a della mafia

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