La Russia blocca la chat Telegram: “Non collabora”
ANNUNCIATO venerdì, recepito ieri. Il zor Roskomnadzor, l’autorità per le telecomunicazioni, ha iniziato a bloccare in Russia la popolare app di messaggistica Telegram, con 15 milioni di utenti. Una decisione - presa in seguito alla sentenza del tribunale Tagansky di Mosca - che il fondatore dell’app, Pavel Durov, ha definito "incostituzionale". Ora bisognerà vedere se il blocco avrà effetto. Il Roskomnad-
ha chiesto ai provider di telefonia di dare seguito alle restrizioni e il suo direttore, Alexander Zharov, ha detto che intimerà ad Apple e Google di rimuovere l'app dai negozi online. L’autorità inoltre darà la caccia ai servizi di Vpn che permettono di aggirare le misure. Mosca fa sul serio e d’altra parte è un test per verificare la forza delle autorità in rete: è la prima volta che nel Paese viene bloccata un’applicazione. Il braccio di ferro è dovuto al rifiuto di Telegram di fornire le chiavi di accesso ai servizi segreti per decrittare le chat degli utenti. Durov, che si dice fiero della scelta poiché "i diritti e la privacy non sono in vendita", ha polemizzato con le autorità. secondo lui il blocco indebolirà la sicurezza nazionale: "Una parte" dei dati personali dei russi passerà infatti a WhatsApp e Facebook, "controllati dagli Usa".