Vola dal quinto piano il cronista che indagava sui soldati-fantasma
Borodin si era occupato del gruppo Vagner
Maksim Borodin, giornalista di Novy Den, l’11 aprile è nel suo appartamento al quinto piano di Ekaterinburg, nella regione russa degli Urali; alle 5, poco prima dell'alba si affaccia e nota uomini col volto coperto: sembrano reparti speciali. Un suo amico, Vyacheslav Bashkov racconta che riceve una telefonata intorno a quell'ora, durante la quale il cronista gli descrive ciò che vede. Un’ora dopo Borodin si fa risentire, dicendogli che si trattava di agenti di sicurezza durante una esercitazione. È l'ultima volta che i due amici si parlano, perché Borodin vola dalla sua abitazione e muore il 15 aprile per le ferite riportate nell'impatto al suolo. Per il portavoce della polizia della regione di Sverdlovsk, è improbabile che si tratti di una storia criminale: l'appartamento della vittima, dicono gli investigatori, era chiuso dall'interno e non ha segni di effrazioni. Polina Rumyantseva, di- rettrice di Novy Den, invece non crede al suicidio e l’organizzazione ‘Reporter senza frontiere’ ha parlato di “circostanze sospette”.
Borodin, che da alcune fonti viene dipinto come inquieto e deluso per la sua carriera, nei suoi ultimi articoli si era occupato del gruppo Vagner, i “soldati fantasma” che hanno combattuto in Ucraina con i filo russi, e ora lo fanno in Siria con i governativi.
NELLA BATTAGLIAdel 7 febbraio scorso a Deir ez-Zor, fra lealisti di Damasco opposti ai curdi appoggiati dagli americani – la contesa era per i pozzi di petrolio – fra i 100 morti nelle file siriane vi sarebbero stati almeno 13 russi. La notizia è stata data da Novaia Gazeta e ripresa dalle agenzie BloombergeReuters. Fra quei russi, c'erano specialisti del Vagner. Sebbene l'organizzazione abbia perso molto del suo mistero, resta pur sempre una forza armata che sta in prima linea senza che il Cremlino la riconosca. Eppure il fondatore di Vagner, Dmitry Utkin, è un ex membro delle forze speciali che ha ricevuto nel 2016 una onorificenza dal presidente Putin in una occasione pubblica: il Giorno degli Eroi. In Russia dal 1992, sono stati assassinati 58 reporter.