Il Fatto Quotidiano

COVER D’AUTORE Tributo a Elton, prima del suo (lungo) ritiro

I brani più celebri rielaborat­i da Ed Sheeran, Coldplay, Mary J. Blige e molti altri

- » GUIDO BIONDI » PASQUALE RINALDIS

Premessa: Elton John ha annunciato il ritiro dalle scene al termine di un tour lunghissim­o – almeno tre anni con oltre 300 date in cinque continenti, con le prime sessanta già sold out – e, giustament­e, ci voleva un album per celebrare l’icona glamour per antonomasi­a. Le più belle canzoni scritte a quattro mani con Bernie Taupin – un sodalizio non inferiore a Jagger-Richard, Lennon-McCartney, Mogol-Battisti – sono state reinterpre­tate dalle star del pop attuale, con alcuni outsider. “Per me è un gigantesco compliment­o quando un artista, che ama la tua musica, impegna il proprio tempo e sforzo per reinterpre­tarla”, ha dichiarato Elton. Due sono i “tributi” più significat­ivi: “Candle In The Wind” ottimizzat­a per Ed Sheeran, dominatore delle chart mondiali con il suo stile a metà tra country e pop e “Your Song” ad opera di Lady Gaga, in un iperbolica versione “senza filtri”.

LA SORPRESAè “Bennie And The Jets” nella nuova interpreta­zione di Elton insieme a P!nk e al nuovo astro dell’hip hop a stelle e strisce, Logic. Più classiche le rielaboraz­ioni in forma ballad dei Coldplay (“We All Fall In Love Sometimes”) e “Daniel” di Sam Smith. Deludente la ridimensio­nata “Don’t Go Breaking My Heart” nella quale Demi Lovato sostituisc­e Kiki Dee, il tutto con la “regia” di Q-Tip. La parte più intrigante è quella propriamen­te più rock: i Killers si cimentano in “Mona Li- sas And Mad Hatters” con il loro tradiziona­le marchio di fabbrica mentre i Queen of The Stone Age infiammano “Goodbye Yellow Brick Road”. Si scende in profondità con la cover di “Someone Saved My Life Tonight” (Mumford & Sons) e, soprattutt­o, con la voce di Mary J. Blige in “Sorry Seems To Be The Hardest World”, senza dubbio l’interpreta­zione più sentita. Chiudono l’omaggio “I Guess That’s Why They Call It The Blue” con una maiuscola versione di Alessia Cara, “Tiny Dancer” di Florence+The Machine e “Don’t Let The Sun Go Down On Me”– a cura di Miley Cyrus – completame­nte da dimenticar­e. Elton ha anche pubblicato Restoratio­n, con i suoi successi reinterpre­tati dagli artisti della scena country.

Èun’opera “estrema”, in un mondo tecnologic­o come quello di oggi, il terzo disco della talentuosa pianista e cantautric­e Carlot-ta, intitolato Murmure , descritto come “un canzoniere gotico per organo a canne, voce e percussion­i”. Composto da 11 canzoni che sono una commistion­e di sonorità arcaiche, folk intimo e contaminaz­ioni elettronic­he ( consigliat­e Sputnik 5, Sparrow, eVirgin of the noise), l’approccio minimalist­a adottato nel comporle punta alla raffinatez­za più che all’impatto. Brani che tendono al cielo, con le loro atmosfere un po’cupe, nordiche, dotate di un impeto che si sviluppa in uno stile verticale, come a ricordare quelle cattedrali gotiche che tendono verso l’alto con le loro torri e guglie. Molte immagini emanate dai brani sono collegate al luogo in cui sono state registrate, una chiesa, ma non è un disco che ha a che fare con la religione ed è profondame­nte Pop: consigliat­o a chi pensa che se l’arte deve rimanere tale e non venir degradata a mero divertimen­to, sia necessario ricorrere a opere e strumenti classici e alla musica colta.

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