Il Fatto Quotidiano

C’è il week end? Musei chiusi!

Da Palermo a Taormina, finiti i soldi per i custodi

- » ALAN DAVID SCIFO

Pirandello ne riderebbe e ne farebbe un’altra novella, se potesse vedere cosa accade nella terra del Caos che gli diede i natali. Quella al confine tra Agrigento e Porto Empedocle rimarrà sempre terra foriera di storie che hanno tutti i caratteri essenziali che ispirarono la poetica di uno dei più grandi scrittori del Novecento: il paradosso. Proprio il busto dello scrittore che guarda imperscrut­abile i turisti che arrivano alla casa natale del premio Nobel non sarà visibile per le festività prossime del 25 aprile e del primo maggio. “Chiuso per ferie” è il cartello che potrebbero trovare i visitatori che affollano nei giorni di primavera questo e altri musei siciliani, approfitta­ndo del lungo ponte delle festività imminenti.

Rimarranno infatti chiusi allo stesso modo, oltre a tutti imusei della provincia di Agrigento, anche quelli di Trapani e molti di quelli di Palermo, Capitale italiana della Cultura 2018, dove ad accogliere i turisti resteranno poche strutture. E solo di mattina.

IL NODO della questione sta tutto nella carenza di personale e nell’impossibil­ità per gli operatori di superare il tetto massimo delle ore di lavoro nelle festività stabilito dal contratto, che oggi resta fissato a un terzo di quelle totali. Paradosso vuole quindi che nelle giornate di maggior afflusso di turisti nelle città siciliane, chiunque volesse visitare nel pomeriggio lo splendido museo archeologi­co Naxos a Taormina, meta turistica per antonomasi­a, troverebbe le porte sbarrate, così come i visitatori che arrivano dall’Asia per vedere la valle dei templi di Agrigento potranno sì vedere il parco, ma non potranno entrare dentro il museo “Pietro Griffo” che ospita il grande Telamone, oltre a reperti storici di enorme valore: rimarrà chiuso. Stessa sorte toccherà al Museo Pepoli di Trapani e al Lillibeo di Marsala.

Il contratto oggi in vigore impone ai dipendenti dei mu- sei siciliani di poter lavorare soltanto 17 domeniche l’anno, più un terzo dei cosiddetti “super festivi”, giorni come appunto il 25 aprile e il primo maggio, nei quali l’apertura è garantita solo per quattro volte.

Pasqua e pasquetta erano già state archiviate con un campanello d’allarme e adesso arrivano i problemi per i musei che hanno esaurito le ore di lavoro disponibil­i e non possono assumere nuovi dipendenti.

“Il problema nasce per la carenza di personale sia degli operatori, sia della vigilanza - spiega Giuseppe Di Paola della Sidaras, uno dei sindacati di categoria - I musei sono già ampiamente sotto organico e quindi sono costretti a usare sempre lo stesso personale, esaurendo così le ore a disposizio­ne per i turni festivi”. La carenza di personale si vede nei numeri: secondo i sindacati, oggi servirebbe­ro 6-700 dipendenti in più rispetto ai mille oggi impiegati per evitare il blocco nei week end e nei super festivi.

LA STRADA della modifica al contratto dei dipendenti pubblici non sembra una strada percorribi­le, e così dalla Regione lavorano invece per trovare una soluzione immediata attraverso spostament­i di personale, con la promessa di mettere in cantiere nuove assunzioni. Sì perché mentre oggi alcuni musei si trovano con un numero sproposita­to di impiegati - anche rispetto al numero di visitatori annuali che accolgono - dall’altro lato molte strutture piangono le carenze. Questa anomalia è stata rilevata anche dal nuovo assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, che ha sostituito Vittorio Sgarbi, dimessosi non senza polemiche pochi mesi dopo la sua investitur­a: “Il problema potrebbe essere affrontato in vari modi – spiega al Fatto- ad esempio con una ripartizio­ne più equilibrat­a del personale, quella oggi in vigore è anomale e va corretta. In molti casi c’è un numero di dipendenti superiore rispetto alle necessità del museo. Sono convinto che con l’aiuto dei sindacati potremo risolvere questo problema. Ci sono comunque altre vie che possiamo seguire – spiega il neo assessore che ha incontrato le sigle la settima-

Carenza drammatica Mancano almeno 600 lavoratori, e i mille attuali sono pure dislocati male

na scorsa – come la possibilit­à di realizzare i piani di lavoro, o inserire risorse per nuove assunzioni nel prossimo bilancio”. Nel frattempo, un’unica certezza regna nella terra del caos: molti turisti si troveranno di fronte a cancelli chiusi e a porte serrate. Mentre Pirandello, dall’alto, se la ride.

 ??  ??
 ?? Ansa ?? Storia inaccessib­ile Anche il museo antico Naxos di Taormina resterà chiuso durante le prossime festività
Ansa Storia inaccessib­ile Anche il museo antico Naxos di Taormina resterà chiuso durante le prossime festività
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy