Appendino: “Registreremo anche i figli di coppie gay”
Sull’iscrizione all’anagrafe dei figli delle coppie omosessuali la sindaca di Torino Chiara Appendino “forza la mano”. Saranno registrati dal Comune, anche se la legge ancora non lo consente. Lo fa dopo il caso sollevato dalla consigliera comunale Pd Chiara Foglietta che, con la compagna Micaela Ghisleni, non ha registrato il figlio Niccolò Pietro all’anagrafe: essendo stato concepito con la fecondazione assistita fatta con un gamete maschile proveniente da un donatore anonimo, la madre avrebbe potuto iscriverlo all’anagrafe soltanto dichiarando che il bambino è nato dopo un rapporto sessuale con un uomo ignoto, un falso che Foglietta non voleva commettere. Così ieri la sindaca ha dichiarato di avere “la ferma volontà di dare pieno riconoscimento alle famiglie di mamme e di papà con le loro bambine e i loro bambini”:“Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l’auspicio di aprire un dibattito nel Paese”, ha annunciato ieri su Facebook. Era stata proprio la consigliera dell’opposizione a chiederle di fare qualcosa di più: “Tanti sindaci l’hanno fatto in questi anni di fronte a matrimoni registrati all’estero, di fronte a figli di coppie omogenitoriali - aveva scritto Foglietta sul social network martedì -. Sono stati proprio sindaci coraggiosi ad aprire varchi nella legge. Sono stati amministratori aperti e lungimiranti a metterci la faccia, a prendersi la responsabilità di scardinare il sistema”. E Appendino ha recepito il messaggio. “Finalmente la nostra città adegua la burocrazia alla vita reale, quotidiana - ha commentato la presidente di Arcigay Torino Francesca Puopolo -. Finalmente le cittadine e i cittadini possono riconoscersi in una buona pratica che tutela ogni forma di famiglia”.