Il cardinale “eretico” che nel ’68 riempiva le piazze dell’Emilia rossa
Documentario su Lercaro, paladino di povertà e dialogo
Nessuno
è profeta in patria, insegna il Vangelo. Figuriamoci un uomo di Chiesa che faceva della povertà e del dialogo il proprio motto negli anni della Guerra Fredda e dei blocchi contrapposti e che arrivò a condannare pubblicamente l’attacco Usa al Vietnam. Correva l’anno 1968, simbolicamente evocato ora nel suo 50ennio. Non il ’68 degli studenti di Berkley o del Maggio francese, bensì quello del cardinal Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna. Espulso allora dalle gerarchie, celebrato oggi presso la Santa Sede, nel centro della cristianità, ai tempi di Papa Francesco.
La vita dell’ec cle sia sti co nato a Genova a fine ‘800, vescovo della rossa Ravenna prima e della rossissima Bologna dopo tra il 1952 e il 1968 è il tema del documentario “Secondo lo Spirito” che sarà trasmesso domani sera da Tv2000, la rete della Conferenza episcopale italiana (Cei), visibile sul canale 28 del digitale terrestre. All’anteprima presso la Filmoteca vaticana erano presenti l’arcivescovo del capoluogo emiliano Matteo Zuppi e monsignor Ernesto Vecchi, testimone diretto dell’apostolato sociale di Lercaro di cui fu emblema l’ospitalità ai ragazzi nei palazzi sempre aperti dell’arcivescovado: “Se condividiamo il pane celeste, come non condivideremo quello terreno?” citazione incisa sull’altare di San Petronio.
FIRMATO dal documentarista Lorenzo K. Stanzani, “Secondo lo Spirito” ricostruisce basandosi su filmati e audio inediti, la vita e l’insegnamento di un uomo di Chiesa fuori dal comune. A partire dall’approccio verso i comunisti, scomunicati nel ‘49, che Lercaro avversava ma non condannava a livello personale e che voleva in qualche modo “superare a sinistra”, Lo dimostra la candidatura a sindaco di Bologna, da lui caldeggiata, di un esponente del cattolicesimo sociale come Giuseppe Dossetti. L’arrivo nel 1958 di Giovanni XXIII e l’avvio del Concilio Vaticano II, di cui lo stesso Lercaro è uno dei protagonisti, rende la sua missione, se possibile, ancor più marcata.
Chiesa povera e dialogante con il resto del mondo è per Lercaro anche quella che opta per la pace sulla scena internazionale. In piena guerra del Vietnam, mentre l’arcivesco- vo cattolico di New York Francis Spellman benedice le truppe Usa che bombardano i vietcong, Lercaro a Bologna pronuncia un’omelia contro l’opzione bellica in occasione della giornata mondiale della pace il 1 gennaio 1968. Il testo è stato preparato da Dossetti, estensore dell’articolo 11 della Costituzione (“… ripudia la guerra…”). Al prelato costerà le dimissioni da capo della Chiesa bolognese e la marginalizzazione da parte delle gerarchie ecclesiastiche.
“Le immagini recuperate mostrano la sorpresa di una Bologna ‘ comunista ’ con le piazze riempite di eventi della Chiesa negli anni ‘50 e ’60”, commenta Stanzani: “L’apporto della cattolicesimo al comunismo emiliano è un tema ancora tutto da elaborare”.
Educazione morale
Il cattolicesimo sociale e la rivalità coi comunisti da “sorpassare a sinistra”