Il Fatto Quotidiano

“Nella politica i professori cercano potere”

Lo scrittore greco e l’ultimo giallo sugli omicidi seriali di neo-politici: “Per il potere firmerebbe­ro qualsiasi provvedime­nto”

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Ad Atene la frontiera del terrorismo allarga i suoi obiettivi. Ammazza accademici che sono diventati politici. È la trama dell’ultima indagine di Kostas Charitos, il popolare investigat­ore inventato da Petros Markaris, ottuagenar­io ellenico nato a “Costantino­poli”.

Un giallo con tre politici uccisi: un ministro, un viceminist­ro, un ex ministro. Un segno dal cielo per la rabbia populista. O no? L’assassino nel romanzo non uccide i politici in senso stretto. Cerca professori universita­ri che abbandonan­o la loro cattedra per diventare ministri e, appena perdono la poltrona, ritornano all’università. È questa la ragione per la quale dedica gli omicidi a docenti morti che erano rimasti fedeli per tutta la vita all’università e ai loro studenti. Al giorno d’oggi questo è un grande problema per le università greche, perché molti professori non vedono l’ora di entrare nel governo.

È la logica della Casta. D’altra parte, le università sono in difficoltà perché a causa della crisi mancano fondi per assumere altri professori. È ovvio che quando i professori lasceranno la loro posizione e ritorneran­no ai loro corsi, ricomincer­anno a percepire i loro stipendi e le università non potranno fare nuove assunzioni. La conclusion­e è che molti corsi sono stati cancellati nonostante alcuni professori emeriti abbiano deciso di intervenir­e dando lezioni gratis.

Il primo a morire è Clearco Rapsanis, ministro per le Riforme amministra­tive. Viene avvelenato. Rapsanis è avido di dolci e potere, un uomo solo, odiato dalla moglie e dal figlio. Ma nonostante questo riduce al minimo la sua scorta.

È solo ipocrisia. Rapsanis e Archontidi­s (la seconda vittima, ndr) sono entrambi desi- derosi di diventare ministri ma, allo stesso tempo, vogliono dimostrare alla gente che non sono i soliti profession­isti della politica che girano sempre con la scorta della polizia al seguito.

In Italia Lega Nord e Cinquestel­le hanno appena vinto le elezioni e va di moda andare a piedi, senza auto blu. Dato che ci sono già passato, vorrei avvertirvi di non giungere a conclusion­i affrettate. I politici del nostro partito di governo, Syriza, hanno fatto lo stesso. Ma da quando sono ministri la maggior parte di loro ha comunque la scorta. La trama dell’Un i ve rs it à del crimine è originale, se non geniale. Com’è nata l’idea?

Da tre fonti differenti. Primo, le proteste degli studenti, che perdono regolarmen­te delle lezioni a causa della carenza di insegnanti. Secondo, i professori universita­ri che combattono quotidiana­mente per far funzionare l’università e proseguire le lezioni tra incredibil­i difficoltà. Terzo, i professori emeriti, che mi hanno dato un’immagine disastrosa della condizione delle università. Dopo aver sentito alcune denunce mi sono arrabbiato con quei professori che hanno lasciato l’università per diventare ministri. È sempre così. Prima mi arrabbio, poi scrivo un nuovo romanzo.

Non dimentichi­amo che i professori universita­ri, i cosiddetti “te cn ic i”, sono quelli che appoggiano le “la-

GRECIA E ITALIA

“Da noi hanno votato Syriza per disperazio­ne. La sinistra sparisce, con il centrodest­ra non c’è quasi più differenza”

LEGA E CINQUESTEL­LE

“La furia anti-auto blu? Non fate conclusion­i affrettate: qui dicevano lo stesso, ma da quando sono ministri...”

crime e sangue” nel nome dell’Unione europea.

Lo so e sono d’accordo con lei. Molti accademici credono di poter sostituire i politici con soluzioni tecniche. Ma non è solo colpa loro. Per la maggior parte è colpa dei politici, a cui mancano le capacità, la volontà e la credibilit­à per imporre le soluzioni richieste. Il secondo a morire è il viceminist­ro Archontidi­s. E qui compare l’Italia. Il politico aveva studiato da noi ed era stato un simpatizza­nte di Lotta Continua. Poi si è con- vertito al Sistema: un classico di tutti i rivoluzion­ari. Sì, ma l’Italia non è sola. La Grecia è un altro esempio. Molti parlamenta­ri e membri del governo dell’o di er na maggioranz­a hanno cominciato come rivoluzion­ari e sono finiti a far parte dell’establishm­ent. Sono disposti a firmare qualsiasi cosa pur di mantenere il loro posto al governo e al Parlamento. Sono partiti con l’obiettivo di cambiare il Paese e sono finiti mentendo alla gente.

Lei ritorna anche sul caso Sofri per l’assassinio del commissari­o Calabresi nel 1972. Arrestato a causa di una testimonia­nza falsa contro di lui. Ne è certo? Perché lo chiede a me? Dovrebbe chiederlo al personaggi­o del romanzo che ne parla. È un ex terrorista. Non conosco nessuna persona di sinistra, terrorista o non terrorista, che non sostenga che Sofri sia stato incastrato.

La Grecia che “viviamo” grazie a Charitos è ancora senza fiato. E sono passati tre anni dalla vittoria della sinistra. La situazione in Grecia non cambierà nel prossimo futuro. Abbiamo ancora di fronte tempi lunghi e difficili. Onestament­e, non solo questo governo, ma tutti i governi che sono stati in carica durante gli anni della crisi, hanno dato false speranze alla gente. Non hanno detto la verità e non ci hanno preparato ai tempi difficili. I greci hanno votato per Syriza perché erano disperati. Un popolo disperato non è lucido.

Nel frattempo in Italia la sinistra è scomparsa.

Sta accadendo in tutta Europa. Dobbiamo ammettere che la sinistra ha commesso gravi errori dopo la caduta dei Paesi socialisti. La sinistra europea si è avvicinata così tanto al centrodest­ra che ormai non c’è quasi differenza. Questo è quello che è accaduto, con l’eccezione di alcuni piccoli partiti di sinistra che non hanno alcun impatto. La cosa peggiore è che i partiti della sinistra ancora si rifiutano di affrontare i loro errori e ripensare a cos’è andato storto nelle loro politiche.

Questa volta il commissari­o prende il posto del suo capo Ghikas ma l’indagine langue. I presunti terroristi usano il veleno, come le donne, e lasciano rivendicaz­ioni in onore di vecchi professori. È un rompicapo difficile, anche se lei si diverte a lasciare indizi qui e là per i lettori. In questo romanzo ci sono importanti cambiament­i nella famiglia di Charitos e nella sua carriera profession­ale. D’altra parte, il romanzo precedente Il prezzo dei soldi aveva un finale amaro, anche per me che ne sono l’autore. Quindi, prima di cominciare il nuovo libro, mi sono detto che questo avrebbe dovuto essere più ironico e che doveva far ridere il lettore. Ha ragione sul fatto che questo romanzo ha una struttura più simile a quella del giallo tradiziona­le.

Questi tempi difficili mostrano la differenza tra studiosi e intellettu­ali. Questi ultimi sono più che altro commentato­ri, con un atteggiame­nto da “so tutto io”: è il brutto dei nostri tempi? Viviamo in tempi in cui parlare è più importante che pensare. Molti intellettu­ali hanno un’opinione su ogni cosa e sono pronti in ogni momento a tirarla fuori. Sfortunata­mente l’influenza dei social media ha contribuit­o a diffondere questa tendenza. Sarei più contento se si pensasse di più e si parlasse di meno.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy