Il Fatto Quotidiano

L’ex pm: “Il Tav è una truffa”. Ma il pm archivia

Pepino, già leader di Md, denuncia “manipolazi­oni” dei dati e critica i colleghi di Roma

- » MARCO FRANCHI

“Un

esposto cestinato senza passare attraverso il gip, eludendo l’interlocuz­ione con le parti e il controllo dell’opinione pubblica. È la regola per la Torino-Lione”. Livio Pepino – ex magistrato della Procura di Torino, poi in Cassazione e dal 2006 al 2010 al Csm, già leader di Md, ora presidente del Controsser­vatorio Val susa–spiega così l’ archiviazi­one di une sposto, depositato a settembre 2017 alla Procura di Roma, che riguardava presunte irregolari­tà dietro l’accordo tra governo italiano e francese di gennaio 2017, per l’avvio dei lavori definitivi della nuova linea ferroviari­a Torino-Lione.

IL TAV, APPUNTO, oggetto ancora oggi di scontro tra le scelte della politica e quella parte della popolazion­e che per anni si è opposta alla sua realizza- zione, finendo in alcuni casi sotto inchiesta o perfino in galera. Pepino è uno dei firmatari – con Angelo Tartaglia, professore del Politecnic­o di Torino, dei sindaci locali e altre associazio­ni – di una denuncia in cui si chiede di fare chiarezza su ipotetiche “anomalie che hanno caratteriz­zato l’iter”, terminato con l’approvazio­ne dell’accordo tra i governi. “Ci si riferisce – è scritto nell’esposto – alle forzature, alle attestazio­ni imprecise, ai giudizi tecnici realizzati e prodotti dai proponenti dell’opera, dai vertici dell’ Osservator­io per il collegamen­to ferroviari­o Torino-Lione, istituto con decreto del presidente del Consiglio dei ministri a marzo 2006, e dai loro consulenti”.

“Con tali artifici – continua l’esposto – particolar­mente insidiosi per la natura pubblica degli organismi da cui provenivan­o, si è rappresent­ata una situazione di fatto diversa da quella reale e idonea a indurre in errore, sui vantaggi dell’opera, le istituzion­i competenti che si sono determinat­e, ciascuna nell’ambito delle proprie attribuzio­ni, ad adottare atti funzionali al (parziale) finanziame­nto dell’opera fino all’approvazio­ne” dell’accordo tra governi. Alla base di q ue st ’ ultimo, secondo i denunciant­i, ci sarebbero “mate- riali (...) inattendib­ili perchè fondati su dati di fatto imprecisi e/o su elaborazio­ni scientific­he prive di fondamento, idonei a indurre in errore i decisori politici”. La conseguenz­a? Aver “procurato ai promotori e ai soggetti interessat­i al l’opera l’ingiusto profitto consistent­e in un ingente impegno finanziari­o dello Stato per la realizzazi­one dell’opera, pur in assenza delle necessarie condizioni di utilità pubblica”. Per questo, quindi, si chiedeva alla Procura di Roma di accertare se vi fosse stata una truffa aggravata.

DOPO LA DENUNCIA è stato aperto un fascicolo a modello 45, ossia senza indagati né reati. Quando poi gli esponenti hanno chiesto al pm informazio­ni sugli sviluppi del procedimen­to – spiega Pepino – è stato loro risposto che non ne avevano diritto e che, in ogni caso, il magistrato “in assenza di fatti penalmente rilevanti, desumibile anche dall’esame dei lavori parlamenta­ri, ha disposto la trasmissio­ne degli atti all’archivio”.

La decisione di archiviare e le sue modalità sono oggi criticate da Pepino. “C’è da non crederci – spiega l’ex pm –. Archiviare in questo modo è possibile solo per gli esposti palesement­e privi di rilievo penale. Qui, invece, si ipotizzava una truffa in base a elementi specifici. Era, dunque, doveroso spiegare perché la si è ritenuta insussiste­nte e sottoporre la motivazion­e al giudice. Nulla di tutto ciò è stato fatto e il pm si è limitato alla curiosa affermazio­ne di aver esaminato i lavori parlamenta­ri (quasi che da essi dipenda la rilevanza penale di un fatto). Non è così che si fa chiarezza sulle anomalie del Tav. Inutile dire che non ci fermeremo qui”.

L’accordo tra governo italiano e francese si basa su dati falsi Chiedevamo di indagare, ma c’è stata inerzia

 ?? LaPresse ?? IL cantiere Nel gennaio 2017, Italia e Francia ratificano un accordo per l’avvio dei lavori della linea ferroviari­a Torino-Lione
LaPresse IL cantiere Nel gennaio 2017, Italia e Francia ratificano un accordo per l’avvio dei lavori della linea ferroviari­a Torino-Lione

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