Il Fatto Quotidiano

Pakistana sgozzata da padre e fratello: voleva sposare un italiano

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▶SANA CHEEMA

aveva solo 25 anni, veniva da Gujrat, in Pakistan, e da qualche anno viveva a Brescia. Qui ha frequentat­o le scuole, per poi lavorare in un’autoscuola. Aveva un sogno: sposare il compagno italiano. Per questo un paio di mesi fa è tornata in Pakistan, a fare visita ai propri parenti, anche per ribadirgli la propria decisione. Ma il viaggio è stato di sola andata: nella sua città di origine è stata sgozzata dal padre e dal fratello, entrambi ora arrestati. Una storia tragica, rivelata dal

Giornale di Brescia, che ha sollevato un’ondata di polemiche. “Quanta tristezza – scrive su Facebook Matteo Salvini – quanta rabbia. (...) In Italia nessuno spazio per chi viene a portare questa ‘cultura’”. Per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, Sana è “vittima di un fondamenta­lismo tribale che considera la donna un essere inferiore all’uomo, da uccidere come fosse carne da macello”. “Da queste ‘culture’ che piacciono tanto alla sinistra – aggiunge – non abbiamo nulla da imparare”. L'episodio ricorda l’omicidio di Hina Saleem, uccisa nell’agosto del 2006 dai familiari a Ponte Zanano (sempre nel Bresciano), e seppellita nel giardino di casa. La famiglia non accettava la sua volontà di vivere e vestire “all’occidental­e”.

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