Attacco con il gas, ispettori a Douma: alcuni campioni spediti in Olanda
La guerra continua, lealisti bombardano l’Isis nel campo di Yarmouk
Bombe,
evacuazioni e ispettori alla ricerca di prove su chi abbia usato il gas a Douma. In Siria dopo il raid aereo di una settimana fa firmato da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, non è cambiato nulla. In alcune zone si combatte, in altre gli oppositori al regime si spostano in aree più gestibili.
Le truppe governative ieri hanno preso di mira il distretto di Yarmouk, a sud della capitale Damasco; vi sono ancora jihadisti dell'Isis asserragliati nel campo palestinese; si tratta di un'area vasta, che ha scuole e ospedali.
SI RIPROPONE uno dei temi principali della guerra siriana: miliziani trincerati in zone dove vivono civili, messi a rischio dal fuoco incrociato, e usati dalla propaganda dell'una e dell'altra parte per sensibilizzare il resto del mondo. La presenza dell'Isis a Yarmouk te- stimonia che la dissoluzione dello Stato Islamico non è avvenuta, i combattenti di certo non possono contare sui loro “confini” come quando avevano le mani su Raqqa e Mosul (in Iraq), ma contribuiscono ancora a destabilizzare i quartieri alle porte di Damasco.
Altri gruppi armati invece hanno accettato un accordo di trasferimento proposto da lealisti e russi; si tratta di 3.200 persone fra armati e le loro fa- miglie che lasciano tre villaggi a circa 40 chilometri dalla capitale, e andranno nella provincia di Idlib e nella città di Jarablus. Mete non casuali perché Idlib è una delle ultime roccaforti degli estremisti islamici – in questo caso forte è la presenza degli affiliati ad al Qaeda – e a Jarablus vi sono oppositori anti-Assad legati alla Turchia.
PARTICOLARE la posizione tenuta dall'Onu: è critica con questo tipo di operazioni perchè ritiene che servano ad Assad solo per avere di nuovo il controllo sull'intera provincia di Damasco, ma non è chiara l'alternativa proposta, se non la lotta casa per casa fra lealisti e “insorti”.
A Douma ieri i primi accertamenti degli ispettori dell'Opac, che dovranno stabilire se e chi ha usato il gas la sera del 7 aprile. Sono stati raccolti alcuni campioni che saranno poi analizzati nel laboratorio Opac di Rijswijk, in Olanda. Il team è composto da 9 esperti; sarebbe dovuto entrare a Douma già mercoledì, ma il sopralluogo è saltato dopo che il gruppo di valutazione dei rischi è stato fatto sloggiare da colpi di fucile.
Il tema dell'attacco con il gas tiene banco anche nei sondaggi; uno è stato realizzato da Gpf, su un campione di mille italiani, alla domanda “c'è stato veramente un attacco chimico?” la risposta è affermativa per il 71%; fra questi, il 32,3% crede alla responsabilità del regime di Assad; al contrario, il 29% degli intervistati ritiene che l'attacco sia una notizia creata ad arte.