Fico prova a scongelare il Pd
Il Quirinale potrebbe prima risentire Di Maio e Salvini
Non si registrano passi in avanti nei dialoghi fra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, entrambi ieri in attesa del risultato delle regionali in Molise (dove l’affluenza è bassa) e dunque Sergio Mattarella potrebbe tentare di superare lo stallo politico con un mandato esplorativo alla terza carica dello Stato, il presidente della Camera, Roberto Fico. L’esponente dei Cinque Stelle, a quel punto, potrebbe sondare anche la disponibilità del Pd a formare un governo col M5S
Dopo il fallimento del mandato esplorativo di Sergio Mattarella alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, e passati i due giorni di riflessione che il capo di Stato si era dato, oggi il presidente della Repubblica apre un nuovo scenario politico per la formazione del governo. E se – come confidato da Luigi Di Maio ai suoi ieri, di ritorno in treno dal salone del Mobile di Milano – non ci fossero alternative per tenere insieme la Lega e il Movimento 5 stelle, Mattarella potrebbe convocare per una seconda esplorazione la terza carica dello Stato, il presidente della Camera, Roberto Fico.
MANDATO QUESTO, a più ampio raggio rispetto al primo e non “mirato, mantenendo però un tempo limitato”. Il Colle, infatti, non sarebbe più disposto ad accettare ulteriori rimpalli di responsabilità tra i leader della Lega e dei Cinque stelle. Cosa che potrebbe comunicare loro in un incontro prima di convocare Fico. Possibilità, quest’ultima sempre più concreta, visto che Forza Italia ieri, dopo l’intervista di Berlusconi, ha ribadito che l’alleanza con la Lega non è in discussione. A meno che “Salvini non voglia andare a fare il vice di Di Maio”, come ha ironizzato il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. “Credo che manterrà i patti – ha continuato – e rimarrà nel centrodestra. Tocca a lui indicare il premier a Mattarella, non credo che tradirà i suoi alleati”. Per Fi, quindi la linea resta la stessa e “se l’alternativa sono le elezioni, la maggioranza si trova”, ha spiegato Renato Brunetta. “Se il Capo dello Stato affiderà un mandato esplorativo al presidente Fico, anche per ‘simmetria’ dopo il tentativo della presidente del Senato, lo schema non cambia, il centrodestra deve trovare la maggioranza in Parlamento”. Da parte sua, Matteo Salvini su Twitter ha fatto sapere di stare “facendo di tutto per dare un futuro all’Italia” e di avere “voglia di aria nuova e pulita, voglia di futuro, voglia di combattere per ricostruire”. Messaggio rivolto a chi – nel Pd – lo richiama “al dovere di mettere fine ai tatticismi e alle furbizie, ai giochi delle parti che da 40 giorni impediscono all’Italia di avere un governo”, come Piero Fassino. “Più che discutere su cosa debba fare il presidente della Repubblica, le cui decisioni sono insindacabili – ha dichiarato l’ex sindaco di Torino - diano vita a un governo, se sono in grado. Se non sono in grado, si passi ad altri scenari”. Scenari che – se Mattarella dà un pre-incarico a Fico – coinvolgono anche il Pd, nell’eventualità di un esecutivo o M5S e Dem o di molti. I dem, però, prendono ancora tempo e ripetono che aspettano le scelte del Colle. Ma secondo fonti interne, a sbloccare il Pd non basterà la figura di Roberto Fico, considerato l’esponente M5S in grado di dialogare con il centrosinistra. “La pregiudiziale – spiegano – è che Di Maio chiuda con la Lega. In caso questo non avvenisse e soprattutto in caso le due parti continuassero a tergiversare, anche alla luce dei vari ul- timatum già scaduti di Di Maio a Salvini, il Pd non si siederebbe neanche al tavolo”. Il che comunque – chiariscono i dem – non significherebbe automaticamente un governo Pd-M5S, “ma provare a confrontarsi e vedere che succede, l’esito non lo sappiamo”.
E C’È CHI COME l’ex ministro Cesare Damiano chiede di “ridiscutere con un Assemblea il posizionamento politico del Pd deciso nell’ultima Direzione, non più adatto a fronteggiare il nuovo corso che si apre oggi”. E ribadisce che “il periodo dell’attesa delle mosse al- trui è terminato: occorre, dunque un nuovo protagonismo politico del Pd, dopo settimane di afasia”. Sarebbe questa l’occasione, secondo Damiano, per andare subito al congresso e eleggere un segretario, ma soprattutto di ridiscutere “il nodo politico attuale, costituito dalla scelta di Salvini: se deciderà di rompere con Berlusconi, diventando lo junior partner di Di Maio, avremo il governo dei ‘vincitori’, cosa che non auspico, per il bene del Paese”. Dirimenti , anche i risultati delle regionali in Molise.
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