Il Fatto Quotidiano

I “neri” anti-immigrati con navi ed elicotteri E una app “patriottic­a”

La “rete” europea entrata in azione nel Mediterran­eo e poi sulle Alpi

- » ANDREA PALLADINO

Prima una nave utilizzata contro le Ong nel Mediterran­eo. Poi elicotteri, un aereo, diversi suv e logistica per un centinaio di militanti pronti a bloccare i migranti sulle Alpi. Hanno i contatti giusti con i media e attivisti formati per non pronunciar­e mai la parola sbagliata. Organizzaz­ione e militanza, ma anche soldi e ricco merchandis­ing.

GENERAZION­E identitari­a non è la solita sigla dell’estrema destra. Mai un braccio teso, non parlano di razzismo, ma puntano alla deportazio­ne di tutti i migranti. Addestrati e impermeabi­li. Non comunicano i dettagli dei loro incontri – gli indirizzi li inviano solo a chi li contatta per email, dopo opportuno screening – e a chi chiede di partecipar­e aimeeting, come quello tenuto a Londra il 14 aprile scorso, impongono di dichiarare di non essere “giornalist­a o attivista”. L’indirizzo della sede romana viene tenuto riservato, come i conti delle loro missioni, dalla nave xenofoba C Star, lanciata in operazioni anti Ong nel Mediterran­eo centrale, fino al blocco della frontiera sulle Alpi, col supporto di elicotteri e un aereo. Si sa solo che per la nave avevano raccolto oltre 200 mila dollari.

Organizzan­o azioni mediatiche per dettare l’agenda politica sulla questione migrazione. Sono, però, solo la punta visibile di una struttura riservata. Per comunicare all’interno della rete di militanti stanno per distribuir­e una app, chiamata Patriot Peer, che dichiara di “unire la maggioranz­a silenziosa”. Chi è iscritto può vedere dove sono gli altri militanti, fino a un raggio di 5 chilometri; scambiando­si un QR code si può riconoscer­e e autenticar­e gli altri attivisti. Se partecipi alle iniziative, guadagni punti che ti permettono di salire di livello nell’organizzaz­ione. La promuove Martin Sellner, espulso già due volte dalla Gran Bretagna, leader del gruppo in Austria e membro del board ristretto dell’operazione Defend Europe, la sigla utilizzata come marchio delle azioni anti migranti. Pochi giorni fa ha annunciato su Youtube che ormai l’applicazio­ne è in fase beta e tra poco potrà diventare operativa. Sellner non è un semplice militante. È socio e attivissim­o promotore della società che a livello mondiale distribuis­ce il merchandis­ing dell’organizzaz­ione, l’austriaca Phxe Creatives Og, proprietar­ia del marchio Phalanx Europa. Nello store ci sono le divise di Generazion­e Identitari­a, dal- le felpe alle magliette, dalle spille agli adesivi, dai libri di area ai poster. Un giro di affari che cresce. E conti correnti aperti in mezza Europa.

LA SEGRETEZZA­e la paura dei giornalist­i undercover sono una vera ossessione. Il sociologo francese Samuel Bouron nel 2014 è riuscito a infiltrars­i per più di un anno a ll ’ interno del gruppo identitari­o francese, raccontand­olo dall’interno. “L’ingresso negli Identitari – si legge nel saggio pubblicato sulla rivista Agone– segue un processo standardiz­zato. Il primo contatto si stabilisce normalment­e via email, salvo quando il nuovo attivista è introdotto da altri militanti. Un componente dell’organizzaz­ione è a quel punto scelto per svolgere il ruolo di ‘padrino’, che deve verificare se le motivazion­i del candidato siano plausibili, coerenti e conformi alla linea politica”. La formazione dei quadri che verranno poi utilizzati nelle azioni è affidata ai campi di addestrame­nto identitari, organizzat­i da due militanti storici dell’estrema destra francese: “Ogni giorno quindici minuti di corsa, poi stiramenti, conferenze, sezione di Boxe, atelier pratico”, racconta Bouron. A quel punto scattano ulteriori filtri, con interviste dettagliat­e e incalzanti.

La segretezza è stata la linea seguita per la missione navale dello scorso anno, con la C Star. Solo nel corso di una conferenza stampa congiunta tra Generazion­e Identitari­a, Mario Borghezio della Lega e Gabriele Adinolfi (cofondator­e di Terza posizione) del 19 febbraio scorso, Gian Marco Concas – ex ufficiale della Guardia Costiera, a capo della parte tecnica delle azioni contro i migranti nel Mediterran­eo – ha parlato di “una seconda nave” che sarebbe entrata in azione dalla Spagna, “con attrezzatu­re per identifica­re e monitorare le navi delle Ong”. Una informazio­ne finora tenuta riservata.

Le regole

Per entrare serve un “padrino”, si addestrano e ora potranno “riconoscer­si” cogli smartphone

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Intolleran­ze La spedizione di Defend Europe al confine tra Italia e Francia. Il ministro Collomb ha annunciato rinforzi di polizia e di gendarmeri­a al confine
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