Il Fatto Quotidiano

La stella Cardinale che la nostra tv non fa brillare

- » NANNI DELBECCHI

Un tempo si dimenticav­ano i morti, oggi si rimuovono i vivi, così si fa prima. Impossibil­e spiegare diversamen­te la latitanza dei media sugli ottant’anni di Claudia Cardinale caduti il 15 aprile, celebrati su quel che resta della carta stampata, ma quasi ignorati da cinema e tv (con l’eccezione di Iris), non pervenuti in Rete, quella che si entusiasma per il pannolino di Leoncino e per il tacco 25 postato da Diletta Leotta. Come si spiega? Forse proprio per lo splendore di quella stella. La luce delle stelle arriva sempre dal passato, ma mai passato fu più luminoso. La Cardinale è l’icona del momento magico del cinema italiano fin da quando girò in contempora­nea Il Gattopardo­e Otto e 1/2. Da allora la sua sensualità materna ha brillato sia nel fu cinema d’autore (Visconti, Fellini, Ferreri, Germi…), sia nella defunta commedia all’italiana (Gassman, Manfredi, Sordi, Tognazzi...). Perfino Sergio Leone, specializz­ato in malmostosi cavalieri solitari, per lei fece un’ec- cezione volendola in C’era una volta in America per la parte di Jill McBain: metà vedova coraggio, metà ex prostituta che al tempo del #MeToo, avrebbe qualche problema (“Se qualcuno ti tocca il sedere, tu fai finta di nulla” le dice il bandito Sentenza. Lei sorride, e seguirà il consiglio). Rimuovere la Cardinale significa rimuovere la grandezza perduta del nostro cinema. Come sempre, l’inconscio va al nocciolo della questione; infatti i media hanno fatto finta di nulla.

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