Fischi ai sindaci e tensioni Ma piazze gremite e festanti
Sindaci contestati, anche Virginia Raggi a Roma, gli ormai tristi e soliti battibecchi tra comunità ebraiche e palestinesi, ma anche una festa di popolo, con piazze gremite, da Nord a Sud, di vecchi e giovani a cantare “Bella ciao” nel ricordo del 25 aprile 1945, giorno della Liberazione dal fascismo.
Roma. Tutto fila liscio, assenza della Brigata ebraica a parte, fino all’intervento di Virginia Raggi: “Volevamo un corteo unitario, sbagliato portare qui temi estranei”. La sindaca si riferisce alla presenza delle bandiere palestinesi e ovviamente raccoglie i fischi di chi le sventola. E non solo. Contestazioni anche da parte di militanti del Pd, della sinistra e di romani furenti per buche e incuria della città.
Milano. “Palestina libera, Palestina rossa” e“Israele Stato assassino”. Sono alcuni de- gli slogan del 25 aprile milanese. Le proteste partono da un gruppo di militanti dei movimenti filopalestinesi quando il corteo arriva in piazza San Babila: attimi di tensione, ma dopo qualche insulto e qualche reazione nervosa da parte dello spezzone del corteo dedicato ai reduci dei campi di concentramento e ai loro familiari, la manifestazione scivola via senza incidenti.
Trieste. Una lunga serie di fischi, fazzoletti rossi al cielo e poi un coro di voci a intonare Bella ciao. Qualcuno urla “vergogna”, qualcun altro “fascista”. Il sindaco Roberto Di- piazza, esponente del centrodestra, viene contestato. Poco dopo la stessa sorte tocca al rabbino capo, Alexander Meloni: mentre sta prendendo la parola per il rito religioso ebraico, dalla folla si levano fischi e si alzano alcune bandiere palestinesi. La comunità ebraica abbandona la cerimonia. Alla Risiera di San Sabba di Trieste, unico campo di sterminio nazista in Italia, lo spettacolo non è dei più edificanti.
Firenze. Addirittura quattro arresti, dopo che un gruppo di manifestanti tenta di raggiungere la testa delle ce- lebrazioni ufficiali per contestare, secondo la Digos, il sindaco Dario Nardella e le altre autorità presenti.
Casoli ( Chieti). Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sceglie l’Abruzzo per le celebrazioni: “Non era, quella fascista, la Patria che aveva meritato il sacrificio eroico di tanti soldati italiani. La Patria, che rinasceva dalle ceneri della guerra, si ricollegava direttamente al Risorgimento, ai suoi ideali di libertà, umanità, civiltà e fratellanza”.
La Liberazione Contestata la Raggi a Roma e il rabbino alla Risiera di San Sabba