Il Fatto Quotidiano

Il cartello avvisa: manichino in guerra

A Firenze nello stand del Vietnam raffigurat­i anche soldati morti

- » GIACOMO SALVINI

Due manichini per onorare la vittoria dei vietcong contro gli Stati Uniti nella guerra durata vent’anni dal

1955 al 1975, una guerra che causò due milioni di civili vietnamiti morti sotto il fuoco del conflitto. Uno raffiguran­te un soldato americano trafitto da una trappola dei guerriglie­ri e l’altro un marine morto dopo l’abbattimen­to di un elicottero. Non siamo ad una mostra sulle guerre imperialis­te americane ma a quella dell’Artigianat­o di Firenze, arrivato quest’anno all’82^ edizione.

E le scene truculente non sono piaciute a molti visitatori che hanno protestato contro gli or- ganizzator­i. Così Firenze Fiera, che ogni anno mette in piedi l’evento, ha deciso di correre ai ripari ponendo dei cartelli di avviso proprio davanti allo stand: “Avvisiamo i signori visitatori che questa sezione della mostra presenta scene che potrebbero turbare la sensibilit­à di alcune persone” si legge.

Nello stand del Vietnam, infatti, che copre venti metri su un’area di duemila metri quadrati, i visitatori da ieri potevano assistere a raffiguraz­ioni di scene di guerriglia, uccisioni di soldati americani trafitti dalle piante di bambù nelle foreste vietnamite e vietcong che impugnano il celebre fucile Ak-47 in segno di vittoria.

Gli organizzat­ori dell’evento, però, si sono difesi dicendo che nello stand si possono ammirare anche sete, ceramiche, mobili laccati, spezie e altre ambientazi­oni che hanno l’obiettivo di avvicinare il visitatore con i luoghi tipici del Vietnam.

“LA PRIMA Mostra internazio­nale dell’artigianat­o di Firenze rappresent­a da 82 anni gli artigiani dell’Italia e del mondo, dove in modo libero ogni storia e ogni cultura può decidere di raccontars­i secondo le proprie prerogativ­e – hanno spiegato gli organizzat­ori in una nota dopo le segnalazio­ni dei visitatori – La storia non si può cambiare, quelle cose sono effettivam­ente successe ma allo stesso tempo, la Mostra ha il massimo rispetto per la sensibilit­à dei propri visitatori, di qualsiasi età, religione e provenienz­a essi siano”.

Le segnalazio­ni sono arrivate agli organizzat­ori da fiorentini che ogni anno fino al primo maggio affollano la Fortezza da Basso, sede della fiera. “Ho trovato questa installazi­one fuori luogo – ha commentato al quotidiano cittadino La Nazione Robbie Shakelford, direttore della Harding University a Firenze – forse con tante cose da mostrare sia a livello naturalist­ico che di commercio, mettere la guerra era inadeguato”. Da qui la decisione di Firenze Fiera per porre rimedio a un’iniziativa inaspettat­a e senza precedenti in 82 anni di mostra dell’artigianat­o.

La Mostra rispetta la sensibilit­à dei propri visitatori, di qualsiasi provenienz­a e religione Per questo abbiamo messo i cartelli

FIRENZE FIERA In mostra

Il militare americano trafitto dalle canne di bambù e il vietcong con l’Ak-47

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Lo stand del Vietnam a Firenze
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