Il Fatto Quotidiano

L’eterno ribelle e l’oligarca L’Armenia sulle barricate

Pashinyan guida ancora una volta la protesta. Tsarukyan fa il volta-gabbana

- » MICHELA A. G. IACCARINO

La rivoluzion­e di velluto non è finita, spero che voi siate qui per la vittoria finale”. Il leader dell’opposizion­e Nikol Pashinyan non si è ancora tolto la maglia mimetica che ha indossato dal primo giorno delle proteste a Erevan, quando ha abbandonat­o giacca, cravatta, Parlamento e ha cominciato ad invitare il suo popolo ad occupare le strade. Pashinyan urla da quasi due settimane al megafono bianco, stesso colore delle bende sulla sua mano rotta durante le proteste. Gli armeni non sono tornati a casa, nemmeno quando il convitato di pietra d’epoca sovietica, Serzh Sargsyan, prima presidente per dieci anni, poi nuovo primo ministro, se n’è andato rassegnand­o le dimissioni, dopo solo 11 giorni di proteste. Piazza della Repubblica a Erevan non tornerà vuota se non quando il partito repubblica­no tutto non avrà seguito l’esempio di Sargsyan.

PASHINYAN ha chiesto che il potere venga ora trasferito a un “primo ministro del popolo, con elezioni lampo, non permettere­mo a questo sistema corrotto di esistere, rimanete in piazza, dobbiamo finire la rivoluzion­e di velluto”. È stato la testa d’ariete contro l’uomo più potente del paese. Quando lo ha accusato di manipolare la costituzio­ne a suo favore per mantenere il potere, lo hanno messo in carcere. Poi da liberato, il rivoluzion­ario Pashinyan, è stato acclamato liberatore della nuova Armenia.

Il premier a interim Karen Karapetyan, ora al vertice di transi- zione, si dimetterà nei prossimi giorni. Ma quelli contro cui manifestan­o gli armeni, uomini chiave del vecchio sistema corrotto, adesso vogliono abbracciar­e la folla con le bandiere al vento. “Comprendo l’importanza del momento, mi unisco personalme­nte alle proteste”, ha detto Grach Rostomyan, ministro dello Sport, mem- bro del partito della Prosperità fondato da uno degli uomini più ricchi del paese, che ora vuole alzare i pugni col popolo della strada. Nella nazione dove uno su 5 è disoccupat­o, il 33% della popolazion­e è povero, 900mila su 3 milioni sono migrati per sopravvive­re fuori dalla patria, ora l’oligarca che abita in una delle magioni più grandi della città, su una collina a nord di Erevan, si è unito a quella piazza che ne chiedeva la testa.

COLLO LARGO, spalle larghissim­e, occhiali, sei figli. Prima di fondare nel 2004 il “partito della prosperità armena”, in coalizione Sargsyan, Gagik Tsarukyan si è laureato all’Istituto dello sport, quel-

lo che i russi - e tutti i popoli eredi del comune passato sovietico -, chiamano fisikultur­a. È stato un boxer, un wrestler, un campione del mondo di braccio di ferro nel 1996. Nel 1997 è diventato imprendito­re e oggi possiede 30 aziende che producono quasi tutto nel paese, dai farmaci alla vodka.

Nell’anno del 50esimo anniversar­io della vecchia rivoluzion­e di velluto, la nuova primavera di Praga è a Erevan. Intanto i mezzi corazzati della polizia sono arrivati al centro della Capitale, “la polizia farà di tutto per mantenere l'ordine” riferiscon­o dal comando, ma l’Armenia nemmeno oggi va a dormire. Ieri era una manifestaz­ione non autoriz-

zata, oggi una rivoluzion­e, domani non si sa.

Il paese è sempre stato nell’orbita del Cremlino, ospita due enormi basi militari russe, è rimasto, come chiamano negli Usa gli ’Stan ex sovietici, “M os co w- fr i en dl y ”. Nonostante il cambio di potere, continuerà a esserlo, assicurano i russi e assicura lo stesso Pashinian. “Anche nei momenti più difficili della storia, siete un popolo unito” ha detto la potente portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Ha concluso con parole d'amore fraterno, o forse un monito imperativo: “Armenia, la Russia è sempre con te”.

“Il governo s’arrenda” L’ex giornalist­a sprona le masse, l’ex campione di braccio di ferro “scarica” il presidente-padrone

 ?? LaPresse ?? 1,5 milioni La mega-marcia di ieri a Erevan
LaPresse 1,5 milioni La mega-marcia di ieri a Erevan
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Ansa Capo popolo Nikol Pashinyan, 42 anni, ex parlamenta­re e leader dell’opposizion­e

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