Il Fatto Quotidiano

Ha vinto l’archeologa: reintegro e arretrati

- G. CAL.

Un’archeologa iper-titolata, esperta di Magna Grecia, vince una selezione per il posto di soprintend­ente di Reggio Calabria nel novembre 2016. Il ministero dei Beni culturali ( Mibact) guidato da Dario Franceschi­ni nel gennaio 2017, neppure due mesi dopo averla fatta insediare, la caccia con un decreto di pensioname­nto immediato solo pochi giorni dopo aver convocato la stessa persona a sostenere, fra l’altro, un colloquio per la carica di direttore del Museo etrusco di Villa Giulia a Roma.

Così Irene Berlingò dal primo febbraio 2017 è rimasta senza stipendio (né pensione perché non fu rispettato il preavviso di sei mesi, necessario per l’iter burocratic­o di attivazion­e dell’Inps). Adesso riceverà gli arretrati, più di un anno di stipendi mancati, perché il Mibact targato Franceschi­ni ha perso su tutta la linea al tribunale di Reggio Calabria, sezione per le controvers­ie di lavoro: “Deve disporsi la reintegra della ricorrente nel posto di lavoro e parte convenuta va condannata al pagamento a titolo di risarcimen­to del danno di un’indennità commisurat­a alla retribuzio­ne globale di fatto – allegata nella misura di 6.437,99 euro e non contestata – dal giorno del licenziame­nto sino a quello dell’ef- fettiva reintegraz­ione e al versamento dei contributi assistenzi­ali e previdenzi­ali dal momento del licenziame­nto al momento dell’effettiva reintegraz­ione; in ogni caso la misura del risarcimen­to non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzio­ne globale di fatto”.

SOLDI pubblici buttati, quindi, a causa di decisioni incomprens­ibili prese sulla pelle di una seria profession­ista e della stessa Soprintend­enza di Reggio Calabria, rimasta di fatto con una guida monca per sei mesi, a cui ha dovuto far fronte ad interim la Direzione generale fino al luglio 2017 quando è stata nominata la storica dell’arte Anna Maria Guiducci.

Il Mibact, infatti, è riuscito anche nell’impresa di perdere, oltre al denaro, anche il tempo: perché il ricorso della “pensionata” Berlingò avrebbe dovuto essere discusso già nell’estate 2017 a Roma, mail giudice rinviò in quanto il ministero sostenne, evidenteme­nte a ragione, la competenza del foro di Reggio Calabria. Ed è proprio qui che la pomposa e scellerata burocrazia del Mibact è incorsa nella sconfitta che riporta giustizia in Magna Grecia. Perché la Soprintend­enza di Reggio Calabria custodisce il cuore stesso della Magna Grecia: ricca di siti archeologi­ci di importanza inestimabi­le, da Kaulon a Monasterac­e Marina, con il complesso termale e lo straordina­rio drago del mosaico ellenistic­o più grande ritrovato al Sud, nella città antica di Locri Epizefiri.

E, ADESSO, a 66 anni Irene Berlingò scalpita per ricomincia­re, mentre il suo posto è occupato, appunto, dalla Guiducci che, però, dal 1° giugno finirà in pensione con lo stesso cervelloti­co meccanismo. Chissà se finisce così.

Magna Grecia È rimasta vacante per sei mesi la guida di importanti siti ellenistic­i

 ??  ?? Un anno fa Irene Berlingò sul “Fatto” del 7 luglio 2017
Un anno fa Irene Berlingò sul “Fatto” del 7 luglio 2017
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy